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09 05 2024

Netcomm Forum, digital retail tra accelerazione tecnologica e sostenibilità

“Tra le principali variabili in gioco nell’ecosistema del digital retail ci sono la forte accelerazione tecnologica e la sostenibilità ambientale ed economica che si alleano”.

Lo ha detto Roberto Liscia, presidente di Netcomm, intervenuto alla prima giornata del Netcomm Forum, che si è svolta al MiCo Center di Milano.

Un anno di discontinuità

Secondo Liscia, le altre variabili sono:

  • la geopolitica, che condiziona i mercati di sbocco;
  • le norme;
  • i nuovi strumenti di pagamentobeyond transaction” che prendono forma;
  • la ricerca di posizionamento dell’Italia nel contesto competitivo.

“Il 2024 è un anno di discontinuità e il tema dell’adattamento al nuovo contesto è il paradigma di fondo – ha spiegato Liscia – L’e-commerce è diventato un’importante variabile della geopolitica e tutto cambia sempre più velocemente”.

Un esempio è quello di Walmart, che offre ora la possibilità di farsi rifornire il frigorifero mentre non si è casa e controllare tutto da remoto con lo smartphone.

L’uso dell’AI

“In questo periodo assistiamo a spinte normative, tecnologiche e commerciali – ha detto Liscia – In particolare, l’AI crea un nuovo quadro di competitività nello scacchiere geopolitico, ma l’Italia è ancora in ritardo: solo 13% delle aziende vende online (circa 88mila) e appena il 6,3% usa l’intelligenza artificiale”.

Secondo una ricerca di Netcomm, nel nostro Paese il 96,5% delle società di capitali che fa e-commerce ha uno score di innovazione medio o alto, mentre tra chi non vende online il dato scende al 39,4%.

L’e-commerce italiano, però, può potenzialmente crescere più degli altri paesi europei anche perché le spedizioni nel nostro Paese registrano un incremento annuo del 13,5%. Molto resta però da fare: basti pensare che, per acquisti online annui, il dato pro-capite è di 1.112 euro, contro i 2.120 della Germania.

Gli italiani che comprano sul Web oggi sono 33,7 milioni (erano 33 milioni l’anno scorso) e l’online influisce in quattro decisioni su dieci di acquisto offline.

Nel nostro Paese, l’offerta è molto concentrata: il 62,9% degli acquisti avviene su sito dot.com, mentre i retailer tradizionali sono pari al 18,6%.

Secondo la ricerca Netcomm NetRetail, i touchpoint che più influenzano l’acquisto online sono i motori di ricerca (55,9%), seguiti da siti o app del brand di un determinato prodotto (50,4%) e recensioni dei prodotti (48,2%).

I primi 15 siti di acquisti in Italia sono esteri (da Amazon a Zalando da Shein a E-Bay) e solo al nono posto appare Esselunga.

E-commerce e sostenibilità

Un ruolo sempre più importante lo riveste la sostenibilità e questo comporta:

  • nuovi modelli di consumo;
  • normative europee;
  • riduzione dei consumi energetici;
  • ruolo della tecnologia.

“Bisogna sfatare il falso mito che logistica ed e-commerce non sono sostenibili – ha detto Liscia – Lo dimostra il fatto che, secondo uno nostro studio condotto con Cribis a Ferrara, gli acquisti di e-commerce hanno un impatto Co2 del 70/80% inferiori rispetto a quelli in negozio”.

Un altro aspetto da sottolineare è che le consegne out of home sono in forte crescita e pari al 17,1%.

I segreti del successo del digital retail

I pilastri per il successo nel digital retail sono:

  • adattarsi ai cambiamenti;
  • capitale umano e innovazione;
  • innovazione responsabile;
  • marketing mirato;
  • sostenibilità e consumo circolare;
  • internazionalizzazione;
  • normative (allineamento con la legislazione vigente).

Liscia ha concluso il suo intervento con una frase del pittore Paul Cézanne: “Qualunque sia il vostro maestro preferito non deve essere per voi un orientamento, altrimenti saprete soli imitare”. Un invito a innovare e a cercare strade sempre nuove.

L’ottica omnichannel

Valentina Pontiggia, direttrice degli Osservatori Digital & Sustainable E-commerce B2c e Innovazione Digitale nel Retail del Politecnico di Milano, ha ricordato che viviamo anni turbolenti in cui abbiamo attraversato crisi, pandemia e incertezze determinate da shock nell’equilibrio geo-politico.

“In generale, il mercato premia i player attenti all’esperienza consumatore in ottica omnicanale – ha detto – Il tasso di penetrazione online sui consumi totali è oggi del 10,8% ed è significativo rilevare che dieci anni fa era il 2%”.

In Italia, nel 2023 il mercato online di prodotto ha raggiunto un valore di 36,4 miliardi di euro (+9% rispetto al 2022) e quest’anno si stima arriverà a 38,6 miliardi di euro, con un ulteriore incremento del 6%. Particolarmente positivi sono i dati di food and grocery, auto ricambi e arredamento.

Le tecnologie di frontiera

Cosa accadrà in futuro? I retailer dovranno ritrovare il coraggio di osare, sperimentare tecnologie di frontiera e guardare oltre i confini aziendali.

“Il retail del futuro dovrà avere il coraggio di sperimentare tecnologie di frontiera quali AI, Extended Reality e metaverso – ha concluso Valentina Pontiggia – Un ruolo importante lo avrà il retail media con spazi e dati messi a disposizione degli inserzionisti. Bisognerà poi porsi degli obiettivi di sostenibilità e inclusione”.

Le interazioni personali con i brand

Jacopo Allegrini di Google ha ricordato che oggi il 73% delle persone si aspetta interazioni personali con i brand, vuole essere riconosciuto nella sua unicità. E le aziende che lo sapranno fare avranno un vantaggio competitivo.

Oggi solo una persona su dieci dice di trovare sui siti di vendita quello che cerca in modo semplice e intuitivo, mentre il 90% si aspetta di avere risposte immediate.

“L’intelligenza artificiale può essere molto utile per questi aspetti e le sue applicazioni per i brand sono ancora tutte da scoprire – ha spiegato Allegrini – L’importante è il valore che viene costruito per le persone e l’AI può aiutare a vincere le sfide. Il 2024 è l’anno dell’azione: un brand su due dice di avere già un progetto basato sull’AI”.

Oggi il Netcomm Forum prosegue con la seconda e ultima giornata.

 

 

 

 

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