05 08 2021
Take
more.
La pandemia ha rivoluzionato l’approccio delle Pmi alla digitalizzazione e ha creato le premesse per un ulteriore sviluppo futuro. Il messaggio è chiaro: il digitale non è più un’opzione, ma una necessità per rimanere sul mercato.
Questi elementi sono emersi da una ricerca commissionata da Asus a Emetra su un campione di 400 Pmi italiane.
Secondo l’indagine, il 41% delle Pmi italiane dichiara di aver affrontato l’anno scorso grandi cambiamenti a livello operativo e organizzativo. Non solo: molte sono intenzionate a progettare, mantenere o ampliare le novità introdotte.
La rivoluzione dello smart working
Un ruolo importante in questo cambiamento lo svolge lo smart working, prima guardato con diffidenza e oggi come opportunità. Questa soluzione lavorativa è destinata a rimanere nel 67% delle Pmi.
Molte aziende si orientano verso modelli di maggior autonomia per le persone, che tengono in considerazione soprattutto i risultati, a prescindere dal luogo e dall’orario in cui lavoro viene svolto.
Crescono gli acquisti tecnologici
Questo porta a conseguenze anche negli acquisti di strumenti tecnologici. Oggi il 55% delle Pmi utilizza pc portatili, mentre il 44% rimane ferma sui pc fissi, con gli acquisti di device portatili – tablet compresi – che dovrebbero crescere in futuro.
Dati e ricerche