29 11 2020
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Undistancing: è stato questo il tema dell’edizione 2020 di IF!, il Festival della creatività organizzato da Una-Aziende della Comunicazione Unite e Adci (Art Directors Club Italiano), per la prima volta online. Un tema di stretta attualità, che è stato ripreso nell’ambito di un incontro dedicato al racconto del futuro nell’era della grande incertezza.
“Una volta il futuro sembrava lontano, oggi invece tutto è cambiato perché con la tecnologia arriva presto – ha detto Federico Ferrazza di Wired Italia – Il miglior modo per prevedere il futuro è costruirlo”.
“Siamo una società vecchia, che tende a immaginarsi una vita migliore nel passato, non più nel futuro – ha detto Nicola Neri di Ipsos Italia – Per guardare avanti bisogna immaginarsi anche con una certa dose di generosità. A volte bisogna rinunciare a qualcosa per far sì che qualcuno in futuro possa stare meglio, mentre in passato non era così”.
Cercasi visione
Secondo Neri l’opinione e la conoscenza scientifica sono due cose molto diverse e, come diceva Seneca, a volte finiscono per contare di più le opinioni. Ipsos chiede le opinioni e le confronta con i fatti, i dati oggettivi (ad esempio, il livello di disoccupazione, il numero dei reati). Si verifica così la percezione dei cittadini, che influisce sulle scelte.
“Le incertezze spesso si basano sulle nostre paure, sulla mancanza di controllo delle nostre vite e anche il ruolo dei media svolge un ruolo importante – ha spiegato Neri – Una volta si parlava di politici e imprenditori che avevano una visione, oggi queste visioni mancano o sono solo divisive”.
Cosa ci lascia il Covid? “Siamo tutti più consapevoli della nostra fragilità, dell’importanza della solidarietà – ha risposto Neri – Abbiamo una diversa concezione del tempo, le nostre abitudini sono cambiate, così come anche la percezione della tecnologia. Alcune cose spariranno, altre resteranno”.
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