02 09 2020
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Le nuove tecnologie fanno nascere nuove professioni: è il caso del Football Data Analyst, che studia e analizza la grande quantità di dati a cui si può accedere anche nel mondo del calcio tramite l’uso di sensori e wearable.
Sono ormai lontani i tempi di Nils Liedholm, che si rivolgeva a un “mago” di fiducia per avere consigli nelle scelte dei giocatori. Oggi le tecnologie rivoluzionano il mondo sempre più rapidamente e anche lo sport professionistico può e deve trarne beneficio.
Dai Big Data alla scelta della formazione
Ecco così il Football Data Analyst, che lavora sui Big Data raccolti durante partite e allenamenti, una figura in grado di diventare un importante consulente dell’allenatore fino a orientare, con i numeri, le scelte sui giocatori più in forma.
Un lavoro affascinante, quello dell’analista dei dati nel calcio, ma anche complesso, delicato, che richiede una formazione adeguata. L’obiettivo è formare professionisti di primo livello sull’esempio di alcuni già affermati come Giuseppe Bellistri, Fitness Data Analyst, che proprio in questi giorni è finito sulle pagine dei giornali per essere entrato nello staff tecnico di Stefano Pioli, allenatore del Milan, dopo aver maturato un’importante esperienza all’Inter.
Ma ci sono molti esempi anche all’estero: ad esempio in Germania, dove l’uso dei dati nel calcio è già diffuso da tempo. D’altronde, anche al di là dello sport sono in molti a sottolineare come la figura del Data Analyst sia, anche in prospettiva, una delle più ricercate nel mercato del lavoro.
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