13 09 2019
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La Civiltà può quindi essere intesa come la particolare relazione tra gli uomini e l’immaginario simbolico, che orienta l’agire comune e disegna un’identità precisa pur in un contesto mutevole. Questo significa anche conquiste tecniche e cognitive, trasformazioni nell’uso del tempo e delle risorse.
Oggi è però necessario ripensare il concetto di civiltà per aggiungere la capacità di includere, ma senza omologare, per essere pronti ad affrontare sfide sempre nuove, che finiscono per riguardare il modo di comunicare.
Umberto Eco e l’importanza della memoria collettiva
Proprio la civiltà è sempre stato un tema molto caro a Umberto Eco, fondatore di questo evento. In occasione di un suo intervento al Palazzo delle Nazioni Unite di New York nel 2013, a questo proposito Eco disse: “Nessuna civiltà – nel senso antropologico della parola, intesa come sistema di idee scientifiche e artistiche, miti, religioni, valori e abitudini quotidiane – può sussistere e sopravvivere senza una memoria collettiva. In un mondo in cui si è tentati di dimenticare o ignorare troppo, la riconquista del nostro passato collettivo dovrebbe essere tra i primi progetti per il nostro futuro”.
Fake news e i media di comunicazione: questi i temi del dibattito
Al Festival sono preannunciati diversi nomi di spicco di vari settori: dal giornalismo allo spettacolo, dalla cultura all’innovazione. Parteciperanno, tra gli altri, Piero Angela, Alessandro Barbero, Alessandro Baricco, Ferruccio de Bortoli, Luciano Fontana, Aldo Grasso, Monica Guerritore, Enrico Mentana, Beppe Severgnini e Carlo Verdelli.
Saranno loro ad affrontare in vario modo il tema della Civiltà, che ha caratteristiche di trasversalità e permetterà in quattro giorni di spaziare dall’ecosistema dei media alle fake news, dai linguaggi delle nuove generazioni alla contaminazione delle forme espressive.
La comunicazione e le sue declinazioni: dai social alle aziende
Il Festival sarà un’occasione per approfondire il tema della comunicazione nelle sue diverse declinazioni. Con Roberto Burioni e Fedele Usai, ad esempio, si discuterà della comunicazione social in un incontro dal titolo provocatorio: “Un diamante o un demente è per sempre. Civiltà e memoria in epoca post Facebook”. L’incontro affronterà il tema degli haters sui social network, che sarà al centro anche dell’appuntamento con Piero Odifreddi dal titolo “Dalla civiltà del libro all’inciviltà dei social”.
La comunicazione sportiva sarà spiegata da Evelina Christillin e Pierluigi Pardo nell’incontro “L’altra metà del calcio”, mentre la comunicazione musicale sarà trattata in un dibattito a più voci dedicato al ricordo di Domenico Modugno.
Anche la comunicazione politica sarà protagonista al Festival di Camogli con l’incontro “La politica che verrà” a cui interverranno Giuseppe Sala, Giovanni Toti e Luciano Fontana, così come la comunicazione letteraria. In questo contesto sarà assegnato il Premio Comunicazione a Stefano Massini, lo scrittore italiano oggi più rappresentato nel mondo: i suoi libri sono infatti tradotti in 22 lingue.
Al Festival parteciperanno inoltre diversi rappresentanti di imprese, che parleranno dell’importanza della comunicazione aziendale sotto diversi aspetti. In questo contesto sarà spiegato anche come, in un momento in cui si registra un ruolo sempre più preponderante degli algoritmi, chi è a capo di un’azienda deve essere consapevole del confine sottile che esiste tra libertà, consapevolezza e manipolazione per garantire un modello di sviluppo sempre positivo.
Per conoscere il programma completo dell’evento e per maggiori informazioni visitate il sito internet ufficiale del Festival della Comunicazione.
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