28 04 2021
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Comunicazione e Covid: per il 49% degli italiani è stata confusa, per il 39,5% ansiogena, per il 34,7% eccessiva e solo per il 13,9% equilibrata. Lo dice il Rapporto Ital Communications-Censis,“Disinformazione e fake news durante la pandemia: il ruolo delle agenzie di comunicazione”, presentato nei giorni scorsi a Roma.
Attenzione alle bufale
Un altro grande problema sono state, e continuano a essere, le fake news. Come combatterle? Gli intervistati sono d’accordo su pene più severe per chi diffonde deliberatamente notizie false (56,2%), obbligo per le piattaforme di rimuovere le fake news (52,2%), obbligo di fast checking sui social media (41,5%), campagne di educazione e sensibilizzazione sull’uso consapevole dei social (31,5%), posizionamento privilegiato nei motori di ricerca per la comunicazione istituzionale e di qualità (17,5%), riconoscimenti e premi per le piattaforme che fanno informazione di qualità (16,2%).
I mezzi più utilizzati dagli italiani per informarsi durante la pandemia sono stati quelli tradizionali come stampa, televisione, radio (75,5%), fonti istituzionali ufficiali (51,8%), social media (29,8%), medico di medicina generale (25,1%), amici e conoscenti (18,2%).
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