19 06 2024
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In Italia, le direzioni HR usano ancora poco l’AI: solo il 78,2%. Lo scarso utilizzo viene giustificato soprattutto in due modi: non si in quali settori applicarla (43%) e mancano le competenze (38%).
I dati sono contenuti nello studio “The AI Impact – Come l’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo delle risorse umane”, realizzato da Inaz – Osservatorio Imprese Lavoro e Business International.
I vantaggi dell’intelligenza artificiale
L’indagine evidenzia che le aziende che non usano l’intelligenza artificiale manifestano comunque interesse ad applicazioni in ambiti quali recruiting e selezione, pianificazione della formazione e sistemi di valutazione.
Le imprese che invece già la utilizzano sono soddisfatte della possibilità di risparmiare tempo sulle attività routinarie (32%) e di diminuire i costi di lavorazione delle pratiche burocratiche-amministrative (24%).
Un’opportunità e uno strumento potente
“L’intelligenza artificiale è sicuramente una grande opportunità e uno strumento potente, tanto per le aziende, quanto per i professionisti, siano essi manager o dipendenti, ma risulta oggi sempre più evidente come sia necessario che questa tecnologia debba anche essere approcciata, gestita e sfruttata nel modo giusto – dichiara nello studio Danila Scarozza, Associate Professor in Organization Studies
della Link Campus University – Una nuova realtà che sta permeando ogni ambito e a cui tutti ci stiamo abituando, in alcuni casi forse anche in maniera eccessiva, ma che pone delle responsabilità di carattere etico, valoriale, normativo, regolatorio e culturale che non vanno sottovalutate o tenute in minore considerazione, a vantaggio di una velocizzazione del mondo che ci circonda e dei costanti e crescenti input che ne provengono”.
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