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22 01 2024

Web3, l’evoluzione di Internet

“Si parla sempre di più di Web3, un’evoluzione di Internet che va di pari passo con le applicazioni della blockchain. Il 2023 ha visto un’evoluzione consapevole di questa tecnologia, insieme a una fase di ‘purificazione’ e maturazione del mercato”.

Lo ha detto Alessandro Perego, direttore degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, intervenuto nei giorni scorsi al convegno “Web3: Why? What and When?”.

Tre segnali positivi

“Nonostante alcune premesse difficili oggi ci sono segnali positivi”, ha proseguito Perego. Quali sono?

  • le iniziative del regolatore sono progredite a favore dello sviluppo del settore;
  • le aziende hanno continuato a sviluppare progetti innovativi;
  • l’attenzione si è concentrata più sul valore portato dalla tecnologia che sulle dinamiche di mercato.

I problemi che risolve il Web3

Giacomo Vella, direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano, ha spiegato i motivi per cui il Web3 è rilevante e quali problemi risolve.

Le piattaforme Web2 hanno democratizzato l’accesso, ma la distribuzione dei concetti è centralizzata. Ci sono poi problemi di privacy e sicurezza, di trasparenza, vendor lock-in (si rimane legati a una piattaforma) e controllo dei dati.

“In questo contesto, il Web3 è una nuova versione del web basata su centralizzazione, compatibilità delle applicazioni, accessibilità dei servizi e privacy dei dati – ha spiegato Vella – Nel Web3 si affianca al Web2 la tecnologia blockchain. Dopo un 2022 tumultuoso, l’ultimo anno ha evidenziato importanti segnali di consolidamento con 1.301 progetti di aziende/pubbliche amministrazioni internazionali e 153 aziende della Top Fortune hanno sviluppato almeno un progetto Web3 quali Internet of value, blockchain for business, decentralized web”.

La maturazione all’utilizzo degli NFT

Nel 2023, è continuato il percorso di legittimazione e sviluppo dell’Internet of value con criptovalute, stablecoin e CBDC (Central Bank Digital Currency). C’è una forte crescita dei progetti blockchain for business e la spinta più forte è stata data dai progetti di tokenizzazione.

“L’anno scorso ha registrato una maturazione nell’utilizzo degli NFT, che stanno diventando catalizzatori di iniziative più ampie e strategiche”, ha concluso Vella.

Le particolarità dell’Italia

E l’Italia? L’anno scorso ha registrato una sostanziale stabilità dei progetti blockchain, con investimenti pari a 38 milioni di euro (-10% rispetto al 2022).

Secondo Jacopo Fracassi, ricercatore dell’Osservatorio Blockchain & Web3, nonostante il cosiddetto cryptowinter il mercato non solo è rimasto stabile, ma si è registrata una crescita delle startup con un aumento della progettualità.

“L’Italia ha alcune particolarità – ha detto Fracassi – Va molto bene il settore agrifood, mentre sono più indietro finanza e Media & Art. Viviamo una fase di attesa e bisognerà capire come e quando ci sarà un eventuale salto in avanti”.

Qual è il livello di adozione dei consumatori italiani? Secondo una survey realizzata in collaborazione con Bva Doxa su un campione di 1.000 utenti, in Italia sono 3,6 milioni le persone che possiedono token o criptovalute. L’interesse è rimasto e non c’è stata quella fuga che molti descrivono”.

A prevalere sono le persone più tech-friendly, risulta bassa la consapevolezza delle applicazioni Web3 soprattutto tra gli utenti meno avanzati e, in prevalenza, si guarda ancora al mondo crypto solo per investimento.

“Sono ancora pochi gli utenti che utilizzano i wallet e gli on-ramp, mentre i servizi più diffusi rimangono gli exchange – ha aggiunto Fracassi – I possibili nuovi entranti nel mercato preferiscono, invece, canali di investimento tradizionali”.

Blockchain più semplice da usare

Francesco Bruschi, direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3, ha spiegato che nel 2023 sono state registrate diverse innovazioni tecniche.

“Oggi per aziende e privati è più semplice utilizzare la blockchain con costi diventati più accessibili – ha detto – Il Web3 non è più solo un ambito in cui si esplora, ma è diventato qualcosa di più facile”.

In questo contesto, la trasparenza è necessaria. Questo significa rinunciare alla privacy? “No, esistono diverse soluzioni per ovviare al problema – ha risposto Bruschi – Ad esempio, i mixer che permettono di creare dei filtri”.

Attenzione a etica e sostenibilità

Per Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3, l’anno scorso la blockchain ha avuto poca attenzione da parte dei media, ma il comparto non è rimasto fermo.

“Nonostante instabilità e scandali, come quelli di Terra-Luna ed FTX, abbiamo registrato una maturazione del settore – ha detto – Sono diminuite pratiche speculative discutibili, è stata favorita un’evoluzione più consapevole della tecnologia ed è stata dedicata più attenzione a etica e sostenibilità”.

 

 

 

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