03 08 2023
Take
more.
“ChatGPT, alleato o nemico in ambito lavorativo?”, questo è il titolo della ricerca con cui Kaspersky ha sondato le opinioni degli italiani sul possibile uso della ChatGPT in ambito lavoro.
Dai risultati dello studio, condotto su un campione di mille lavoratori di età compresa tra i 18 e i 55 anni, è emerso che oltre la metà ha preso in considerazione l’ipotesi, ma il 40% non è ancora al corrente di come poterla utilizzare in questo contesto.
Di conseguenza, solo uno su dieci sfrutta le possibilità offerte da questa tecnologia.
Rischi e opportunità
D’altronde, il 57% dei dirigenti o responsabili non sa neanche se la ChatGPT viene usata o meno all’interno dell’impresa.
Preoccupa poi che ben sei aziende su dieci non abbiano ancora definito linee guida o regole da seguire in materia, con il risultato di esporsi a rischi da non sottovalutare.
Anche perché circa una persona su due dichiara di condividere dati personali, informazioni aziendali e documenti da considerare sensibili, con tutte le possibili conseguenze del caso.
Investire sulla formazione
Un approccio verso l’AI troppo superficiale è confermato dal fatto che circa un intervistato su due ammette di essere disposto a utilizzare le informazioni ottenute tramite la ChatGPT senza fare le necessarie verifiche sulla veridicità.
Tutti questi motivi dovrebbero spingere le aziende a investire su una formazione specifica, in modo da creare una cultura in materia. Questa è la premessa migliore per cogliere le opportunità offerte dall’artificial intelligence riducendo i possibili rischi.
Dati e ricercheTecnologia