13 09 2022
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Oltre un utente italiano su due di servizi in streaming impiega più di sei minuti alla ricerca di contenuti da guardare che valuta interessanti e il 47% si sente frustrato per questo motivo.
Questi sono alcuni dei dati emersi dallo studio “Streaming’s Next Act” condotto da Accenture, che ha preso in considerazione 6.000 consumatori di 11 paesi.
Secondo l’indagine, inoltre, il 57% degli intervistati ritiene di spendere troppo per avere troppo contenuti che finisce per non guardare.
Di conseguenza, il 29% degli italiani pensa di ridurre la spesa per media e intrattenimento entro 12 mesi.
Verso un aggregatore intelligente di contenuti
Cosa fare? Lo studio di Accenture propone una soluzione: creare nell’ecosistema un aggregatore intelligente di contenuti in un modello di database distribuito, così da rendere l’esperienza dei consumatori più personalizzata e semplificata.
In questa logica bisogna però considerare anche un altro elemento emerso dall’indagine: solo il 46% consentirebbe volentieri a un servizio di video on demand di avere maggiori informazioni sul suo conto. E questo potrebbe rivelarsi un problema da affrontare.
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