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11 06 2024

Smart City, il valore di mercato tocca il miliardo di euro

“In Italia, nel 2023 il valore del mercato delle Smart City ha raggiunto il valore di un miliardo di euro, con un incremento dell’11% rispetto al 2022. Un dato in crescita, ma altri paesi europei hanno tassi di sviluppo molto più elevati”.

A dirlo è stato Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano, intervenuto al convegno “Smart City: alla ricerca di una strategia vincente”.

“Lo scenario ha luci e ombre – ha spiegato – Si assiste a una corsa ai finanziamenti, ma manca un disegno strategico di grande respiro e c’è ancora molto da fare”.

Gli ostacoli da affrontare

Quali sono le barriere da superare? Secondo i 535 comuni italiani che hanno risposto all’indagine, soprattutto la mancanza di:

  • personale (52%);
  • risorse economiche (48%);
  • conoscenze/competenze (47%).

Tra le competenze che mancano maggiormente sono state indicate quelle per:

  • utilizzo di tecnologie innovative (67%);
  • project management (47%);
  • analisi dei dati (46%);
  • gestione di appalti innovativi (39%);
  • engagement delle cittadinanze (36%).

“Il Pnrr fornisce un contributo importante alla realizzazione di progetti, ma bisogna fare attenzione a non essere sommersi dalla burocrazia e a non trascurare la smartness dei progetti”, ha detto Salvadori.

Dalla sicurezza all’illuminazione

Nel triennio 2021-2023, i comuni che hanno avviato progetti sono stati il 22% e il 78% ha riscontrato dei benefici. Le persone che hanno sentito parlare di Smart City crescono e sono oggi il 69%.

I progetti di Smart City già avviati riguardano soprattutto sicurezza e sorveglianza (65%) e illuminazione (51%). Nei piccoli comuni è molto sentito anche il tema delle comunità energetiche rinnovabili.

Il settore che registra più innovazione e nuove sperimentazioni è quello della mobilità intelligente.

Gli investimenti futuri

E in futuro? Il 58% dei comuni prevede di investire nei prossimi 12 mesi, il 28% nei prossimi due o tre anni, mentre il 14% dichiara di non essere ancora pronto.

Tra le tecnologie, le più utilizzate sono cloud computing e pagamenti innovativi. Internet of Things e intelligenza artificiale sono ancora poco usate, ma suscitano un interesse crescente.

Il ruolo di nazioni e regioni

Secondo Matteo Risi, direttore dell’Osservatorio Smart City, la città e alla ricerca di una strategia, ma i comuni non sono gli unici attori.

Le nazioni, ad esempio, possono promuovere un ambiente favorevole e 11 componenti del G20 hanno pubblicato una strategia nazionale per le Smart City. In Italia, manca ancora un piano specifico e c’è solo un riferimento nel piano triennale per l’informatica.

Ci sono poi le regioni, che possono coordinare le azioni tra i comuni e facilitare la condivisione di risorse. In Italia, 11 regioni su 21 parlano di Smart City, ma trattano il tema con livelli di maturità differenti.

I comuni cosa possono fare? “Innanzitutto, attivare una strategia, che al momento ha solo il 24% – ha risposto Risi – Lo dimostra il fatto che tra i comuni che hanno realizzato progetti di Smart City l’11% ha avuto benefici superiori alle aspettative, ma il dato sale al 33% tra chi ha previsto una strategia”.

L’opinione delle persone

Per capire cosa pensano le persone delle Smart City il Politecnico di Milano ha realizzato una survey in collaborazione con Bva Doxa su un campione di 1.000 persone.

Alla domanda se hanno sentito parlare di Smart City, le risposte sono state:

  • sì, raramente (39%);
  • sì, diverse volte (30%);
  • no, mai (30%).

Milano la più smart

Le città percepite come più smart sono:

  1. Milano;
  2. Trento;
  3. Bolzano;
  4. Bologna;
  5. Torino.

“Sulla percezione dei progetti di Smart City le persone hanno però una visione distorta di ciò che è stato realizzato nelle loro città – ha spiegato Risi – Il motivo è che alcuni progetti sono invisibili ai loro occhi”.

Dallo studio emerge inoltre che chi vive in una città smart la trova più sostenibile, inclusiva, innovativa ed efficiente rispetto a chi abita in comune non smart.

Attenzione a sicurezza e mobilità

Cosa desiderano di più le persone? Sicurezza e sorveglianza ha raggiunto una percentuale di risposte del 60%: nonostante sia l’ambito applicativo più diffuso è quello su cui i cittadini chiedono di più.

A seguire, con il 41%, mobilità intelligente (gestione dei parcheggi, trasporto pubblico e gestione del traffico), gestione dei rifiuti (40%) e illuminazione (39%).

Le persone chiedono inoltre più sostenibilità tramite l’adozione di fonti rinnovabili (33%) e incentivi per promuovere comportamenti virtuosi (30%).

 

 

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