13 06 2023
Take
more.
Siamo entrati nell’era della “Me-conomy“, in cui i brand hanno un ruolo sempre più importante sia dal punto di vista sociale sia per la loro capacità di offrire gratificazione e benessere alle persone.
L’analisi è contenuta nell’ultimo rapporto “Meaningful Brands” di Havas, che pubblica i risultati di un’indagine condotta su un campione di 91.000 persone di paesi quali Australia, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Spagna, Messico, Stati Uniti, Regno Unito, e 1.300 marche di 42 comparti.
Più sostanza, meno apparenza
Dallo studio emergono alcuni segnali importanti, di cui le aziende dovrebbero tenere conto. Il 72% degli intervistati è molto critico verso quei brand attenti agli aspetti sociali, ma solo in apparenza, mentre poi sono interessati unicamente al business.
Uno su tre pensa che le aziende dovrebbero prima pensare a soddisfare le esigenze individuali e solo dopo pensare ad avere un impatto sociale, con il 71% che vorrebbe più efficacia per migliorare e sostenere la salute e il benessere delle persone.
Questi ultimi aspetti, in particolare, sono diventati sempre più centrali per le persone, forse anche come effetto al periodo difficile vissuto con la pandemia.
Lo dimostra il fatto che sette persone su su dieci si impegnano per seguire uno stile di vista improntato a curare fisico e mente.
L’importanza dell’inclusione
Un altro aspetto emerso dallo studio è l’inclusione: tre intervistati su quattro pensano si debba imparare a convivere senza problemi con persone diverse dai noi e il 74% considera fondamentale poter esprimere liberamente idee e modi di essere.
Quando si pensa ai brand, la nuova inclusione viene considerata l’accessibilità, intesa come rapporto equilibrato tra qualità e prezzi.
Nella comunicazione delle aziende sono molto apprezzati aspetti quali trasparenza, onestà, umiltà e anche un pizzico di umorismo.
Dati e ricerche