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05 06 2024

Sette persone su dieci consigliano i brand inclusivi

In Italia, sono sempre di più le persone attente ai brand inclusivi perché alle marche si richiede un impegno autentico e tangibile per affrontare le sfide urgenti.

Se ne è parlato in occasione di un webinar che ha presentato i risultati di una ricerca condotta nel 2023 da Focus Management e Fondazione Diversity dedicata all’approccio ai temi della DEI.

Il 74% favorevole all’inclusione

Dalle risposte è emerso che su questi aspetti la popolazione italiana può essere suddivisa in:

  • impegnata (28,4%);
  • coinvolta (15,2%);
  • arrabbiata (intesa come incapace di accettare la diversità – 13,9%);
  • indifferente (12,8%);
  • tribale (intesa come attenta soprattutto al nucleo familiare – 11,2%);
  • inconsapevole (9.7%);
  • consapevole (8,8%).

“Per la categoria che abbiamo classificato come ‘arrabbiata’ sono necessari percorsi evolutivi e culturali – ha spiegato Emanuele Acconciamessa di Focus Management – In ogni caso, queste persone sono in calo del 4,8% rispetto al 2022 e, almeno inizialmente, possono passare alle categorie ‘indifferenti’ o ‘inconsapevoli’. Il dato positivo è che complessivamente il 74% delle persone è favorevole all’inclusione”.

La percezione dei brand

In questo contesto, come vengono percepiti i brand? Dall’indagine è emerso che:

  • sette persone su dieci consigliano i brand considerati inclusivi;
  • nove su dieci parlano male delle aziende considerate non inclusive;
  • sei persone su dieci parlano male delle marche considerate né inclusive né esclusive.

“Essere neutrali è una scelta penalizzante per i brand – ha spiegato Acconciamessa – L’indagine rivela che le iniziative in ambito DEI delle aziende si sono rivolte all’esterno per il 77% dei casi, ma il trend positivo degli anni precedenti, caratterizzato dalla crescente capacità di ideare iniziative rivolte al mercato finale, ha registrato una battuta d’arresto”.

L’importanza di autenticità e trasparenza

“I temi di DEI devono diventare una leva strategica per differenziarsi se c’è autenticità e trasparenza nell’affrontare queste sfide – ha aggiunto la consulente Anna Righi – Solo in questo modo le imprese possono rispondere alla crescente richiesta del mercato di essere coraggiose nel manifestare le proprie politiche inclusive, prendendo parte e schierandosi a favore della sostenibilità sociale”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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