09 03 2020
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Considerato da alcuni in possibile declino al momento del boom di Internet, il comparto della radiotelevisione continua a prendersi le sue rivincite. In Italia, nel 2018 ha raggiunto un giro d’affari di 9 miliardi di euro con incremento dell’1,8% rispetto all’anno precedente. A ottenere i risultati migliori sono stati la radio (+6,7%) e la televisione a pagamento (+2,9%), mentre la tv in chiaro è cresciuta solo dello 0,4%.
I dati sono contenuti nel “Report sul settore tv” di Mediobanca, che evidenzia anche un’incidenza stabile sul Pil nazionale stimato nello 0,5%. A livello televisivo il mercato risulta concentrato, per il 90% dei ricavi, in tre operatori principali: Rai, Mediaset e Sky Italia.
Gli italiani dedicano quattro ore al giorno alla tv
La televisione continua a essere il canale di informazione al quale gli italiani sono più esposti in un giorno, con circa quattro ore di consumo medio a persona.
Secondo le previsioni di Mediobanca Securities, fondate sui dati Nielsen, nel 2019 la raccolta pubblicitaria del settore radiotelevisivo è però calato dello 0,9%. A incidere in modo negativo è stata proprio la televisione (-5,3%), mentre hanno continuato a crescere gli OTT Over The Top (+9,2%) e la radio (+1,7%).
Nel 2020, il trend dovrebbe essere simile, ma le Olimpiadi di Tokyo e il campionato europeo di calcio dovrebbero dare un nuovo impulso alla raccolta pubblicitaria.
I servizi sul Web si stima cresceranno grazie ad Amazon, proprietaria di Prime Video, che intende puntare sulla produzione di nuovi contenuti italiani, e a Disney, pronta a lanciare la piattaforma streaming Disney+.
Se si guarda all’Europa, nel 2018 il valore del settore radiotelevisivo è stato di oltre 100 miliardi di euro, con una crescita del 2%.
Dati e ricerche