27 07 2023
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Il 76,5% degli italiani pensa che le fake news siano sempre più sofisticate e difficili da scoprire, il 61,1% ritiene di avere solo in parte le conoscenze necessarie per riconoscerle e il 20,2 crede di non avere le competenze indispensabili per valutare se una notizia è falsa.
È un quadro preoccupante quello contenuto nel Rapporto Ital Communications-Censis “Disinformazione e fake news in Italia”, presentato ieri a Roma.
Il problema del negazionismo
Come se non bastasse, esiste anche un 29,1% di persone che negano l’esistenza delle fake news e pensano si tratti di notizie vere censurate dal “mainstream”, che le presenta come false.
Lo scetticismo emerge in parte anche sul problema del cambiamento climatico, con oltre un italiano su tre che dichiara ci sia un eccessivo allarmismo su questo tema.
Esiste anche una parte minoritaria, ma non irrilevante della popolazione (16,2%) apertamente negazionista, con percentuali più elevate tra gli anziani e le persone con un minor livello di scolarizzazione.
Il ruolo dell’AI
Tre italiani su quattro pensano poi che l’uso dell’intelligenza artificiale renderà ancora più complicato controllare l’informazione, ma per il 58,9% può rivelarsi utile per chi lavora nel settore della comunicazione.
Le fonti di informazione degli italiani
Dove si informano gli italiani? Le risposte sono state:
- media tradizionali (televisione, radio, quotidiani cartacei) 74,1%;
- messaggistica istantanea (58,2&);
- social media (57,5%),
- quotidiani online e siti di news (53,8%);
- altri siti web (49,7%);
- blog e forum (18,2%);
- podcast (11,7%);
- nessuna fonte (6,7%).
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