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07 04 2022

Pagamenti digitali, Italia ancora in ritardo

Nella graduatoria dei pagamenti digitali pro-capite l’Italia è terz’ultima in Europa. Il dato è contenuto nel report “Verso un’Italia cashless: le opportunità del Pnrr e i trend innovativi nel mondo dei pagamenti“, presentato da The European House-Ambrosetti. 

 

Danimarca prima in classifica 

Il Pnrr potrebbe aiutare a risalire la graduatoria, ma per ora resta il fatto che peggio di noi (con 61,5 transazioni pro-capite) nell’Ue fanno solo Bulgaria (53) e Romania (31). E rispetto all’ultima rilevazione il nostro Paese ha anche perso due posizioni.

Prima della classe è invece la Danimarca (379), davanti a Lussemburgo (359) e Finlandia (348).

Anche per l’Italia ci sono, però, alcuni segnali positivi: l’anno scorso oltre sette italiani su dieci si sono dichiarati propensi a pagare senza usare i contanti e il 57% è passato dalle parole ai fatti.

Cosa frena a fare meglio? La paura delle frodi e i problemi nell’accettazione, soprattutto. Dalle 400 aziende italiane intervistate è emerso che solo il 56,3% ha canali digitali per effettuare ordini e transazioni con altre imprese e ancora il 24,9% non lo ha fatto. Il 18,8% non si è ancora attivato, ma pensa di farlo in futuro.

 

I quattro settori su cui investire 

Secondo lo studio, sono quattro le aree su cui bisognerebbe intervenire per migliorare il quadro generale italiano:

  • digitalizzazione della pubblica amministrazione;
  • digitalizzazione del turismo;
  • rinnovo delle flotte del trasporto pubblico locale;
  • digitalizzazione della sanità.

 

 

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