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14 10 2020

Packaging sostenibile, le nuove dinamiche nelle scelte di consumo

Packaging sostenibile: si assiste a un’evoluzione del consumatore, sempre più attento, e le imprese devono cogliere l’opportunità, ma bisogna evitare un eccesso di informazioni che è potenzialmente controproducente. È quanto emerso oggi nell’ambito di un talk che si è svolto nell’ambito del Re-Economy Summit organizzato online dal Sole 24 Ore.

 

Italiani sempre più predisposti all’economia circolare

Francesco Testa, professore associato della Scuola Superiore Sant’Anna, ha presentato i risultati di uno studio condotto dall’Istituto di Management in collaborazione con Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi), secondo cui quasi il 90% degli italiani ha una predisposizione positiva all’economia circolare.

“Questa predisposizione è in aumento – ha spiegato Testa – I temi ambientali hanno oggi un ruolo centrale nelle preoccupazione del consumatore e gli italiani ci pensano anche dopo l’acquisto”.

La ricerca evidenzia infatti che circa l’80% si mostra attento nella fase di uso per evitare sprechi e si sale all’85% nel caso di prodotti alimentari. L’85% degli intervistati si adopera per riciclare gli imballaggi e circa il 60% si impegna a riutilizzarli (l’80% in caso di prodotti per la cura della persona). Negli ultimi sei mesi il trend risulta positivo: la pandemia sembra avere aumentato la sensibilità su queste tematiche.

“Il consumatore riconosce il valore ambientale del packaging ed è anche disposto a premiarlo – ha aggiunto Testa – L’86% pagherebbe qualcosa in più e il 50% almeno il 10%. Solo il 14% non è disposto a farlo”.

In questo contesto, l’etichettatura ha un ruolo centrale. Per il 75% del campione intervistato le etichette forniscono informazioni credibili e per il 60% questo ha influenza sull’acquisto.

“C’è una predisposizione positiva che va colta, ma forse ci sono troppe etichette che creano confusione – ha concluso Testa – Cresce la conoscenza delle fonti di informazione ambientali ritenute affidabili e aumenta anche la fiducia nei confronti di università, centri di ricerca e consorzi”.

 

Verso un consumo sostenibile ed etico

“Il sistema di riciclo degli imballaggi italiano è uno dei meno costosi a livello europeo – ha detto Luca Ruini, presidente Conai – E ci tengo a sottolineare che anche durante il lockdown la raccolta differenziata è proseguita ed è stato importante farlo”.

“Nel settore del packaging negli ultimi anni le aziende hanno innovato molto anche per andare incontro alle esigenze del consumatore, che è sempre più attento a tutto ciò che è green e sostenibile – ha spiegato Anna Paola Cavanna, presidente dell’Istituto Italiano Imballaggi – Da parte nostra recepiamo i dieci punti della carta etica e cerchiamo di applicarli diffondendo anche una cultura in materia. È positivo rilevare che in questo periodo il settore dell’imballaggio vive una fase di grande sviluppo”.

 

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