17 05 2021
Take
more.
Faster than now: verso un futuro più interconnesso e sostenibile. Questo è il filo conduttore del Netcomm Forum 2021, che è iniziato oggi e proseguirà fino a domani.
A inaugurare questa edizione online è stato come sempre il presidente di Netcomm, Roberto Liscia.
“Nell’ultimo anno il contesto digitale ha permeato le nostre vite – ha detto – e i comportamenti di acquisto e le aspettative verso i brand sono stati stravolti”.
I cambiamenti principali hanno riguardato:
- ampliamento del mix;
- shock alla loyalty (oltre il 60% degli europei ha acquistato su vari shop);
- radicamento dei comportamenti di consumo digitale (oltre il 75% degli e-shopper manterranno questi comportamenti).
I digital first sono passati dal 2 al 12,9%, mentre gli offline buyer dall’11% al 7%.
L’e-commerce B2B
Oggi i canali digitali stanno assumendo rilevanza anche nel contesto B2B e il 40% delle aziende B2B con almeno 20 milioni di euro di fatturato ha un sito e-commerce di questo tipo. Tra le imprese italiane, il 36% usa marketplace B2B.
Nonostante il boom digitale, però, in Italia l’acquisto pro-capite rimane basso rispetto agli altri mercati e la diffusione delle competenze digitali rimane troppo limitata, tanto che in questa graduatoria il nostro Paese è terz’ultimo in Europa. A questo si aggiunge che la competitività del Sistema Paese è ancora inadeguata: fatto 100 l’indice di competitività Usa, quello dell’Italia è 61.
Ripensare i processi chiave
La rete del valore retail sta però generando un forte impatto sull’economia nazionale e nel 2020 ha generato 58,6 miliardi di euro. Il settore si colloca così al terzo posto tra le 99 attività economiche italiane per incidenza sul fatturato del settore privato.
“Oggi più che mai è necessaria una trasformazione delle aziende – ha detto Liscia – Bisogna ripensare i processi chiave”.
In ambito marketing, ad esempio, ci sono nuove logiche:
- scenario cookieless, che comporta un ridisegno delle strategie delle imprese;
- ingresso dei brand nel presidio diretto del consumatore;
- incremento del numero e della sofisticazione dei canali di comunicazione e delle tecnologie mar-tech;
- avvento del live-streaming commerce;
- evoluzione dei servizi e dell’esperienza dei punti vendita;
- salute e sostenibilità come valori sempre più importanti da presidiare.
Le trasformazioni della logistica
Per quanto riguarda la logistica, cosa cambia?
- diventa un asse chiave di investimento per numerose imprese;
- occorre un bilanciamento tra costi ed e-commerce;
- bisogna gestire volumi sempre più alti e i loro picchi;
- si assiste a uno sviluppo di sistemi logistici proprietari;
- c’è un’apertura di sistemi logistici propri a soggetti terzi;
- aumenta l’offerta di delivery in meno di 30 minuti;
- cresce la sensibilità verso gli aspetti ambientali e di responsabilità sociale.
Abbattere le barriere normative
La maggioranza delle imprese non ha ancora specializzato i processi logistici legati ai canali distributivi e nove su dieci hanno un unico processo di gestione degli ordini sul Web e canali tradizionali. Solo il 24% delle aziende e-commerce utilizza un magazzino esterno per gli ordini online.
In Italia bisogna poi considerare un problema relativo ai pagamenti. Si registra, infatti, il 42% di tassi di fallimento delle transazioni: la percentuale riguarda le autenticazioni 3DS2 che vengono abbandonate o rifiutate a seguito di una contestazione.
Un altro aspetto importante è che la trasformazione digitale aumenta notevolmente la quantità di dati con digitale e intelligenza artificiale che rivoluzionano il modo di fare impresa. “Oggi sono necessarie nuove competenze e nuovi modi di riorganizzare l’impresa e i processi – ha commentato Liscia – Bisogna saper creare una nuova governance”.
Le prossime sfide riguardano la sostenibilità economica dell’e-commerce, che elimina diversi costi rispetto al commercio fisico, ma ha costi aggiuntivi che spesso lo rendono meno redditizio.
Il modello a piattaforma si sta diffondendo in tutte le aree economiche e c’è necessità di abbattere le barriere normative (ad esempio, le asimmetrie tra online e offline).
“In un mondo che corre le imprese devono fermarsi a riflettere – ha concluso Liscia – Le strategie da comprendere sono complesse e saper fare impresa necessita capacità di adattarsi ai cambiamenti”.
Il ritorno del turismo
Riccardo Mangiaracina del Politecnico di Milano ha presentato i dati sul mercato dell’e-commerce italiano, che nel 2020 ha raggiunto un valore di 32,4 miliardi di euro, con una crescita del 3% rispetto al 2019.
La crescita in valore assoluto riguarda i prodotti (+8%), mentre i servizi sono calati del 7%. Complessivamente il tasso di penetrazione è passato dal 7% al 9%.
Cosa ci aspetta nel 2021? “Le prime stime prevedono un incremento del 19%, che porterebbe il valore complessivo a 38,6 miliardi di euro – ha detto Mangiaracina – Quest’anno torneranno a crescere i servizi grazie soprattutto all’auspicata ripresa del turismo e dei trasporti”.
Una ripresa è prevista anche per auto e ricambi, mentre si assisterà a un rallentamento della crescita di settori accelerati dalla pandemia: arredamento, home living ed editoria. Ci sarà poi un assestamento della crescita di food & grocery, legata alla copertura territoriale.
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