21 05 2024
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“Le tecnologie immersive saranno un driver importante del futuro insieme all’AI. Lo dimostra il fatto che, secondo le nostre stime, nel 2029 il valore del mercato del metaverso in Italia sarà di 25,7 miliardi di euro e inciderà per l’1% sul Pil del Paese. E nel periodo 2024-2029 il contributo di queste tecnologie all’economia italiana può essere stimato tra i 34 e i 40 miliardi di euro”.
Così Giuliano Noci, professore di Strategia & Marketing al Politecnico di Milano, ha introdotto i lavori del convegno “Nuove frontiere dell’innovazione: l’impatto delle tecnologie immersive sull’economia e sulla società”, che si è svolto venerdì scorso al Politecnico di Milano.
Utilità e semplicità le chiavi d’accesso
Noci ha ricordato che, quando due anni fa fu lanciato il concetto di metaverso, l’hype fu impressionante. Ora tutto sembra cambiato e si parla soprattutto di intelligenza artificiale, ma il metaverso continua a essere potenzialmente importante per le sue caratteristiche di immersività, fedeltà ambientale e socialità.
“Per arrivare a una sua adozione su larga scala è necessario puntare su aspetti quali l’utilità percepita e la semplicità di utilizzo – ha spiegato Noci – Come sempre, ci sono poi sia driver sia barriere. Tra i primi, ad esempio, l’induzione di uno stato di flow e la giocosità, tra i secondi la necessità di apprendimento d’uso e la rottura delle tradizioni”.
Opportunità di marketing e misurazioni
Secondo Noci, bisogna considerare un elemento di fondo: il metaverso industriale è già una realtà. Lo si utilizza già molto, ad esempio, per fare training, manutenzione e, nel mondo sanitario, per addestrare i chirurghi in un contesto virtuale. La moda è molto impattata con esperienze che hanno caratteristiche di e-commerce.
“Nel b2c resta ancora molto da fare e bisogna rendere tutto più semplice – ha concluso Noci – Ma il metaverso offre grandi opportunità nel marketing per il brand engagement e le nuove opportunità di misurazione”.
Il legame tra AI e metaverso
Angelo Mazzetti, responsabile Relazioni Istituzionali di Meta Italia, ha sottolineato che l’intelligenza artificiale è strettamente collegata al metaverso ed è propedeutica allo sviluppo di tecnologie immersive.
“Queste tecnologie non sono alternative, ma sono due grandi trend tecnologici su cui investire in contemporanea – ha detto – Nei visori l’AI permette, ad esempio, di riconoscere e tracciare i movimenti, così come è fondamentale per lo sviluppo degli occhiali smart”.
Cosa fare per diffondere il metaverso? “Sviluppare competenze sia nel b2b sia nel b2c – ha spiegato Mazzetti – Ed è poi necessario un sistema normativo che permetta di creare un ecosistema innovativo”.
Tutelare i diritti costituzionali
A riguardo, Edoardo Carlo Raffiotta, professore di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Milano Bicocca, ha sottolineato che la velocità della tecnologia è maggiore di quella del diritto e questo vale anche per le realtà immersive.
“Al di là delle regole prescrittive bisogna puntare sulla tutela dei diritti costituzionali, come quelli all’identità e alla dignità personale – ha spiegato – Occorre quindi un sistema di prevenzione del rischio e di valutazione di impatto proprio in quest’ottica”.
I passaggi per l’uso delle tecnologie immersive
Giuseppe Di Franco, Ceo del Gruppo Lutech, ha spiegato che per usare le tecnologie immersive ci vogliono tre passaggi:
- capacità di calcolo;
- capacità di introdurre logiche nuove;
- servizi.
“Bisogna saper portare questi sistemi all’interno della vita economica e sociale del Paese”, ha concluso.
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