27 05 2021
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La nuova sfida dei musei per affrontare il new normal dopo la crisi si chiama esperienza estesa e passa da soluzioni sempre più digitali. È quanto è emerso in occasione di un convegno organizzato dal Politecnico di Milano, durante cui sono stati presentati i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali.
Vivere in un equilibrio dinamico
“Bisogna partire dall’accettazione dell’incertezza che porta oggi a vivere anche l’esperienza dei beni culturali in un equilibrio dinamico – ha detto Michela Arnaboldi del Politecnico di Milano – Oggi possiamo parlare di esperienza estesa, che mette al centro il visitatore e cerca di soddisfarne i bisogni, tenendo in considerazione variabili come lo spazio e il tempo”.
Il 95% dei musei è online
Deborah Agostino del Politecnico di Milano ha spiegato che si va verso modelli di business per l’esperienza estesa che coinvolgono:
- proposizione di valore;
- tipologia di pubblici;
- strumenti e canali per relazionarsi con i pubblici;
- attività, risorse e configurazione interna;
- sostenibilità economica.
Quest’ultimo aspetto ha portato a un calo dei ricavi di biglietteria del 56% nel 2020 rispetto al 2019. Oggi, però, il 95% dei musei ha un sito o una pagina Web (il 60% con una traduzione in inglese), mentre nel 2020 il 15% ne era ancora sprovvisto.
L’83% dei musei ha inoltre un account social (78% Facebook e 68% Instagram) e l’80% offre almeno un contenuto digitale quale:
- laboratori e attività didattiche online (45%);
- workshop divulgativi online (27%);
- podcast (13%);
- corsi di alta formazione online (9%);
- videogiochi (2%).
Il 22% dei musei ha sperimentato anche modelli a pagamento per vendite o noleggio del contenuto digitale (13%) o di pacchetti di servizi (9%). L’86% ha rilevato una soddisfazione del pubblico per i contenuti gratuiti e il 62% per quelli a pagamento. I contenuti digitali sono un abilitatore fondamentale per l’estensione dell’esperienza.
Investire sulla biglietteria online
Il 65% dei musei ha oggi un sistema di biglietteria e, di questi, il 39% offre un servizio di online ticketing. Uno su due permette di saltare la coda grazie all’acquisto del biglietto sul web.
“Sul totale dei biglietti venduti per adesso solo il 10% riguarda la parte online – ha detto Eleonora Lorenzini del Politecnico di Milano – Si tratta di una percentuale ancora bassa, ma è interessante rilevare la crescita continua destinata a proseguire nei prossimi anni”.
Dati e ricerche