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30 11 2023

Musei, con la digitalizzazione crescono i ricavi

Se i musei italiani puntassero su una maggiore digitalizzazione potrebbero aumentare i ricavi fino al 66%.

Lo rivela lo studio “Musei pubblici, un patrimonio strategico per il sistema Italia”, presentato a  Roma al “Forum Cultura Italia”, organizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Aditus.

In particolare, su cosa dovrebbero investire i musei per essere più efficienti e, di conseguenza, incrementare i loro introiti? Soprattutto sulla digitalizzazione delle visite, l’ottimizzazione delle tariffe e il miglioramento dei servizi offerti.

Modernizzare il patrimonio museale

L’Italia, è quasi superfluo ricordarlo, ha un grande patrimonio museale. Restano però ancora da fare molti passi in avanti per renderlo all’avanguardia nella fruibilità, come invece è stato fatto in altri paesi.

Qualche dato: in Italia solo il 31,2% dei musei in Italia permette ai visitatori di usufruire di video o touch screen, solo il 27,5% è dotato di Qr Code o wifi.

Meno di uno su cinque offre applicazioni per tablet e smartphone, e appena il 22,4% è dotato di supporti multimediali come allestimenti interattivi, ricostruzioni virtuali o realtà aumentata. Il 34,% dei musei non ha inoltre ancora trasferito in digitale i beni esposti o archiviati.

Un potenziale volano per il Paese

Un vero peccato perché, come si legge nel report, “Il settore può essere un volano per lo sviluppo del Paese grazie a un effetto moltiplicatore economico e occupazionale che consentirebbe di attivare 237 euro distribuiti in tutti i settori economici per ogni 100 euro investiti nelle attività museali e culturali e 1,5 occupati al di fuori del comparto per ogni posto di lavoro creato al suo interno”.

Le cinque aree su cui intervenire

Cosa fare? Lo studio propone cinque aree di intervento:

  1. gli istituti dovrebbero sempre prevedere l’offerta di un numero minimo di servizi aggiuntivi, come bookshop, servizi di caffetteria/ristorazione, servizi di visita interattivi, aule didattiche, iniziative educative per bambini;
  2. importante è ridare centralità al visitatore sulla base del suo giudizio sull’esperienza di visita, adeguando il layout museale e integrando tanto le infrastrutture fisiche, come aree di svago, intrattenimento e relax, quanto quelle digitali.
  3. per conoscere l’opinione dei visitatori occorrerebbe introdurre su scala nazionale un sistema di monitoraggio e valutazione della soddisfazione, basato su criteri omogenei e indicatori quantitativi per alimentare un database centralizzato accessibile agli enti della Pa e valutare le performance dei concessionari;
  4. per semplificare i rapporti fra i soggetti privati e le amministrazioni locali nella gestione degli enti museali e culturali, è utile ridurre il numero di interlocutori e prevedere gare che permettano di superare la parcellizzazione su base regionale;
  5. allo stesso scopo, è anche consigliabile introdurre nuove forme di contratti per la gestione dei servizi accessori dei musei pubblici statali che consentano una migliore capacità di programmazione e una maggiore flessibilità agli operatori privati.

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