06 04 2022
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Media cost inflation 2021: è la televisione a guidare il fenomeno inflattivo off-line, seguita a distanza dai newspaper, mentre online il dato maggiore riguarda i video.
Questo emerge dai dati sull’inflazione presentati da Una-Aziende della Comunicazione Unite tramite il suo Centro Studi.
Un fenomeno esponenziale
“Il 2021 ha visto il consolidarsi del lavoro svolto dal Media Hub e dal Tavolo tecnico dedicato da Una alla Media Cost Inflation (MCI) – ha detto Alessandra Giaquinta, portavoce Una Media Hub – Abbiamo proseguito e ulteriormente affinato la metodologia, già varata nel 2020, che prevede una mensilizzazione del dato, ponderato per gli investimenti del periodo. L’impatto della TUSMAR sul mercato richiederà un ulteriore riadeguamento al mutato scenario. La tv ha guidato il fenomeno inflattivo con una magnitudo inaspettata nelle dimensioni e nella progressione sul finire dell’anno. Sebbene per i primi mesi il rimbalzo ‘tecnico’ verso il periodo del lockdown 2020 fosse atteso, non ne era prevedibile la dimensione: è sufficiente guardare i mesi di aprile e maggio per comprendere l’esponenzialità del fenomeno. La stessa dinamica si è riproposta negli ultimi mesi dell’anno: a fine luglio stimavamo un ultimo quarter ad inflation contenuta (+5.5%), ma l’imprevedibile eccesso di domanda e unito all’effetto “audience” ha portato i singoli mesi della fine dell’anno a superare il 13%”.
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