13 07 2023
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L’innovazione digitale entra sempre di più anche in ambito medico e può rappresentare il futuro delle Life Sciences. Se ne è parlato al Politecnico di Milano in occasione di un convegno durante cui sono stati presentati i risultati di una ricerca.
Dall’AI alla robotica
In cosa consiste la digitalizzazione in questo campo? Riguarda soprattutto:
- soluzioni per il monitoraggio e la cura del paziente;
- l’intelligenza artificiale (ad esempio, per l’analisi di dati e immagini);
- la robotica;
- la medicina in silico.
“In generale, oggi esistono soluzioni a supporto del professionista sanitario, della ricerca clinica e del paziente – ha spiegato Chiara Sgarbossa del Politecnico di Milano – Per terapie digitali si intendono software destinati a trattare o alleviare una malattia, un disturbo o un infortunio con un intervento medico che abbia un impatto terapeutico positivo dimostrabile sulla salute”.
Le applicazioni in ambito psichiatrico
A livello internazionale oggi esistono 62 terapie, sviluppate soprattutto in Stati Uniti e Germania. Le aree terapeutiche di maggiore applicazione sono:
- psichiatria (47%);
- endocrinologia (11%);
- reumatologia (10%);
- oncologia (10%);
- neurologia (8%).
Gli ostacoli da superare nel nostro Paese
E l’Italia? Nel nostro Paese il 38% dei pazienti ha utilizzato almeno un’app nell’ambito della salute. Secondo i medici, le tipologie di app che forniscono più supporto sono utilizzate per:
- tenere sotto controllo i parametri;
- migliorare l’aderenza alla terapia;
- migliorare lo stile di vita.
“Dalla nostra ricerca emerge che circa sette pazienti su dieci sarebbero disposti a utilizzare una terapia digitale – ha spiegato Deborah De Cesare del Politecnico di Milano – E il 58% dei medici specializzati ritiene che le terapie digitali avranno un impatto elevato sulla pratica clinica, a condizione però che il paziente possieda le competenza digitali necessarie”.
Oltre un’azienda del settore su tre dichiara inoltre di investire nell’ambito delle terapie digitali, ma gli ostacoli allo sviluppo di queste soluzioni sono considerati ancora molti. In particolare:
- l’assenza di rimborsabilità da parte del Servizio Sanitario Nazionale (90%);
- la limitata chiarezza del contesto regolatorio italiano (87%);
- la limitata chiarezza del percorso di validazione clinico necessario (71%).
Le sfide da affrontare
“Anche i medici specializzati auspicano un rimborso, almeno parziale, da parte del SSN- ha proseguito Deborah De Cesare – Si tratta di un aspetto fondamentale, se si considera che il 48% dei pazienti non è disposto a pagare nulla per le terapie digitali, il 24% meno di cento euro e solo il 5% oltre questa cifra. In questo contesto, le aziende dell’offerta vedono la possibilità di combinare le terapie digitali con quelle più tradizionali”.
Le principali sfide per le terapie digitali in Italia sono:
- la scalabilità delle soluzioni;
- il flusso e la valorizzazione dei dati;
- il ruolo dei medici nel modello distributivo;
- l’approccio platform-based.
Dati e ricercheTecnologia