30 05 2024
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“Perché e come usare il linguaggio inclusivo: la nostra esperienza”: questo è il titolo del webinar organizzato da Adci (Art Directors Club Italiano) in collaborazione con Apple, che ha affrontato un tema di grande attualità.
Cosa si intende per linguaggio inclusivo? “È un linguaggio usato consapevolmente in modo da non escludere nessuna categoria di persona, per dare una rappresentanza adeguata dei soggetti di cui parla – ha spiegato Umberto Bartolini di Apple Italy – Va usato sempre, anche se può risultare faticoso e complicato. A volte può sembrare innaturale, ma domani sarà la normalità”.
Il linguaggio cambia la società
Secondo Bartolini, il linguaggio contribuisce a cambiare la società. La lingua riflette infatti la società, a ma a sua volta la influenza. Oltre a un linguaggio inclusivo di genere ce ne sono alche altri relativi, ad esempio, a disabilità ed etnia.
Bisogna considerare che per il linguaggio di genere l’italiano è più difficile di altre lingue, dove esiste anche il neutro.
Tre regole da seguire
Cosa fare? Tre buone regole da seguire sono:
- evitare stereotipi;
- dare uguale visibilità a femminile e maschile;
- includere identità non-binarie e fluide.
“Già nel 1987 era stato scritto il libro ‘Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana’ – ha ricordato Bartolini – Ma è negli anni 2000 che è nato un movimento ampio per un linguaggio inclusivo, in parte utilizzato dai media, ma non ben integrato nella pubblica istruzione/amministrazione”.
Usare il femminile o il linguaggio neutro
Secondo Anna Aglietti di Apple Italy in questo contesto si può far emergere il femminile o rendere più neutro il linguaggio, a seconda delle situazioni.
Alcuni femminili di lavori si fanno più fatica ad accettare (ad esempio, avvocata, ingegnera), ma vanno introdotti nel linguaggio comune.
Se si usano invece nomi neutri in alcuni casi si può ovviare così: invece di politici si può scrivere “le personalità politiche” e al posto di dirigenti “la dirigenza”.
Bisogna evitare il maschile generico ogni volta che possiamo, anche nel plurale. “I nostri impiegati”, ad esempio, è molto maschile e si può usare “il nostro personale”.
“Ci sono anche modi grafici per rendere il linguaggio più neutro: dallo schwa all’asterisco – ha detto Anna Aglietti – Vanno bene sui social, ma non possono essere utilizzati dappertutto”.
Una nuova sensibilità del linguaggio
Per Umberto Bartolini alcune persone reagiscono al linguaggio inclusivo con frasi come “I problemi delle donne sono altri!”, “La grammatica italiana è fatta così!”, “Abbiamo sempre fatto in questo modo”, “È solo una moda”, “Non si può sentire!”.
“In realtà, invece, cambiare come si parla e si scrive significa modificare il modo di pensare – ha concluso Bartolini – Quello che diciamo dà un messaggio: quale vogliamo dare? Bisogna coltivare una nuova sensibilità del linguaggio e trovare alternative. È un piccolo modo per cambiare il mondo, un passo alla volta”.
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