11 07 2022
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Influencer e celebrity, influencer marketing e digital Pr: come districarsi in questo nuovo mondo per creare opportunità per i brand? Se ne è parlato a un webinar organizzato da Asseprim, la Federazione nazionale servizi professionali per le imprese.
Misurare l’engagement
Lucia Peraldo Matton, dell’agenzia specializzata Les Ramé, ha spiegato che l’influencer diventa famoso sui social, mentre la celebrity lo è già grazie, ad esempio, alla televisione.
La differenza è fondamentale perché i primi chiedono fee più bassi, sono più abituati ad andare incontro alle esigenze delle aziende e i loro video sono di solito di qualità maggiore anche perché quello è, di fatto, il loro lavoro. Le celebrity, invece, sono più attente alla scelta di un brand perché devono percepire un valore aggiunto, oltre a chiedere fee più elevati. Di solito muovono di più le masse e riescono mediamente a fare più engagement.
“Nella scelta degli influencer più che al numero dei follower bisogna stare attenti proprio all’engagement – ha detto Lucia Peraldo Matton – Per misurarlo occorre sommare i like ai commenti e poi dividere per il numero dei follower. Anche l’analisi delle view è importante. Esistono differenze significative tra i paesi: Spagna e Francia hanno, ad esempio, engagement più elevati rispetto all’Italia. Anche per gli influencer vale la regola che è vietata la pubblicità ingannevole ed è importante tracciare le conversioni per verificare il loro reale impatto su un prodotto”.
L’utilizzo delle laundry box
E le digital Pr? Sono una metodologia di attivazione degli influencer senza una formalizzazione contrattuale: si basano, infatti, sull’omaggio di un prodotto o servizio da parte di un’azienda a un influencer, che è poi libero di promuovere o meno ciò che riceve.
“A differenza dell’influencer marketing, in cui è previsto un fee, sono una soluzione a costo zero consigliabile soprattutto alle Pmi, che hanno budget di spesa molto più limitati rispetto alle grandi aziende – ha detto Lucia Peraldo Matton – È consigliabile abbinarle a delle laundry box, scatole create appositamente per prodotti da regalare agli influencer, che si prestano ai video e portano valore alla condivisione”.
“L’ideale sarebbe riuscire a fare una programmazione annuale di questa attività e, se possibile, affiancare l’influencer marketing al digital Pr per ottenere i migliori risultati delle due attività insieme”, ha concluso Nicole Bottesini di Les Ramé.
Comunicazione