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26 11 2024

L’inclusione come motore di crescita

“L’inclusione non è solo un aspetto etico, ma anche motore di crescita economica”.

Lo ha detto Anna Fiscale, presidente di Quid Impresa Sociale, in occasione del webinar “Cosa significa crescita inclusiva? Costruire una società più equa, ma anche organizzazioni di maggior successo”.

Un’azienda inclusiva e virtuosa

Quid Impresa Sociale è un esempio di azienda basata sull’inclusività che ha ottenuto ottimi risultati economici. Crea opportunità di lavoro per persone con fragilità, lavora sugli scarti tessili ed è partner etico per diverse imprese. Oggi ha una sua linea di abbigliamento, ha 1.600 persone e fattura circa 7,5 milioni di euro.

L’inclusione incide sui talenti e sul purpose e, come evidenziato anche da McKinsey, può generare un aumento significativo del Pil – ha detto Claudia Cesiro, marketing consultant & storyteller – È anche un elemento di evoluzione: si pensi, ad esempio, a come è cambiato negli ultimi anni il concetto di cosmetica e moda. Oggi non si propongono più i miti delle modelle perfette e non si parla più di difetti, ma di unicità. In questo modo si includono nuovi pubblici che prima erano concepiti come marginali. Anche includere persone di diverse età è importante perché l’ageismo è un tema di cui si parla troppo poco”.

L’umanità in azienda

Riccardo Taverna, presidente di Weglad, ha sottolineato che l’inclusività permette a tutti di mettere in campo il proprio talento. È poi importante anche il concetto di umanità in azienda, che è un fattore competitivo perché permette ai talenti di sentirsi liberi di esprimersi al meglio.

“Con Weglad lavoriamo sulle barriere architettoniche – ha detto Taverna – Le cerchiamo e poi mettiamo le informazioni a disposizione delle persone con disabilità, in modo che possano organizzare i loro percorsi nel modo migliore. A tutto questo abbiniamo poi la mappatura dei negozi”.

L’importanza di saper ascoltare

Il tema dell’inclusività fa ragionare meglio le aziende ed è fondamentale creare degli spazi di ascolto vero e proprio. Oggi si tende ad ascoltare poco, mentre la capacità di farlo è importante.

“Anche il concetto di ‘prendersi cura’ è fondamentale ed è ricollegabile al concetto di comunità – ha detto Sebastiano Zanolli, manager e autore – A livello aziendale si può ricordare l’esperienza virtuosa di Olivetti. Per creare il senso di comunità bisogna riconoscere gli altri come parte di un gruppo che comprende anche noi”.

 

 

 

 

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