18 05 2023
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Quali saranno le tendenze dell’Influencer Marketing nel 2023? Le risposte le ha fornite un webinar organizzato da Skeepers, che ha analizzato i trend in atto.
“Negli ultimi anni i consumatori sono cambiati e i brand hanno faticato a stare al passo con queste trasformazioni – ha spiegato Carola Andretta di Talkwalker – Il 2023 sarà un anno molto importante dal punto di vista strategico con alcune tendenze chiave”.
L’importanza della community
Ad esempio, l’anno appena iniziato decreterà la fine dei cookie di terze parti e questo implica che le aziende dovranno recuperare i dati sui consumatori altrove. Le fake news registrano un calo, ma sono in aumento le deep fake (per cui viene usata l’intelligenza artificiale). In questo contesto, i brand dovranno rispondere con contenuti reali, affidabili e capaci di tutelare la privacy del pubblico.
I social media diventeranno sempre più decentralizzati con un maggior controllo degli utenti, con tutti i pro e i contro. Un fenomeno in grande ascesa è quello del social commerce, che aumenta tre volte più rapidamente dell’e-commerce tradizionale.
La customer experience sarà ancora maggiormente social e con un maggior engagement per le richieste al servizio clienti sui social media. Il concetto di community sarà sempre più sentito, ma già oggi il 66% delle persone sostiene che far parte di una community le rende più fedeli ai brand.
“A creare engagement saranno sempre di più la ricerca dell’autenticità e la responsabilità – ha spiegato Carola Andretta – L’Influencer Marketing tende a essere sempre più onesto, spontaneo e autentico, con una maggiore consapevolezza dell’impatto ecologico e sociale dei messaggi”.
Nel 2023, il 53% dei marketer lavorerà con micro-influencer e il 70% dei Millennials dice di essere influenzato nelle scelte da persone vicine ai micro-influencer.
La coerenza prima di tutto
Eleonora Piovano, influencer con 35mila follower su Instagram, ha spiegato che bisogna essere coerenti con i propri valori e quelli del brand. “C’è una responsabilità verso chi segue e si fida – ha detto – Oggi la comunicazione non è più one to many, ma many to many. Per questo i micro-influencer, che possono curare meglio una community ristretta, crescono molto. Un consiglio per i brand è stilare un codice etico perché anch’io, ad esempio, non accetto quelli che non rispettano determinati valori ambientali”.
La “gara” tra i social
Secondo Carola Andretta, si assiste a una competizione tra TikTok, Instagram e YouTube, che si contendono i contenuti. Il 68% degli influencer utilizza Instagram, che rimane il numero uno da questo punto di vista. TikTok è però in forte ascesa, con un miliardo di utenti attivi mensili nel mondo, mentre YouTube è la piattaforma più storica con due miliardi di utenti e una media di 11 minuti e 24 secondi dedicati da ogni visitatore al giorno. C’è però una corsa a imitare TikTok, che porta a una standardizzazione delle piattaforme da alcuni poco apprezzata.
“Il formato video è in primo piano – ha spiegato Carola Andretta – Il 50% dei consumatori dichiara che ha aiutato a prendere una decisione finale d’acquisto. I video però non bastano perché la gente si aspetta che accada qualcosa, vuole sentirsi raccontare una storia. I brand devono quindi preparare degli storytelling”.
I vantaggi del live shopping
Un’altra tendenza che crescerà nel 2023 è il live shopping, che offre diversi vantaggi:
- costruisce la customer loyalty;
- crea un momento di incontro privilegiato e regolare con una community;
- accorcia il ciclo di vendita e reinventa la customer experience;
- rafforza la e-reputation e la notorietà del brand.
Il live si shopping si basa su:
- interattività (con la gamification la CX si trasforma in gioco, rendendo l’utente protagonista e costruendo fidelizzazione e awarness;
- consumatore al centro (le aziende customer-centric hanno una redditività superiore del 60% rispetto a quelle che non lo sono);
- capacità di portare l’esperienza del negozio fisico online (il 52% dei consumatori desidera interagire con una persona durante il processo d’acquisto e il 70% preferisce guardare un video rispetto a leggere la descrizione di un prodotto).
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