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09 06 2023

La trasformazione digitale è la nuova sfida per la cultura

Musei, aree archeologiche e teatri si trovano ad affrontare le nuove sfide per la cultura: la trasformazione digitale, ma anche una migliore accessibilità e la sostenibilità.

Se ne è parlato ieri a un convegno a Milano durante cui sono stati presentati gli ultimi dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura del Politecnico di Milano.

“Nel 2022 è stato registrato un calo di visitatori nei musei del 7% rispetto al 2019 – ha detto Michela Arnaboldi del PoliMi – In realtà è un dato da considerare positivo perché rappresenta un ritorno della partecipazione culturale dopo la crisi causata dalla pandemia. In questo contesto, bisogna approfittare del Pnrr, che può favorire iniziative di innovazione e sperimentazione di nuovi modelli e nuove progettualità volte al rilancio dell’intero settore”.

Secondo i dati dell’Osservatorio, il 72% dei musei offre oggi almeno uno strumento digitale per arricchire la visita on site e l’82% ha digitalizzato almeno una parte della collezione.

 

Gli investimenti nel prossimo biennio

Nei prossimi due anni gli investimenti previsti sono soprattutto:

  • catalogazione e digitalizzazione delle collezioni (26%);
  • servizi di supporto alla visita in loco (20%).

Tra i teatri, il 46% dichiara di avere un archivio storico e il 77% offre un servizio di online ticketing. I principali investimenti del prossimo biennio saranno:

  • marketing, comunicazione e customer care (65%);
  • ticketing, gestione prenotazione e controllo accessi (40%).

Tra i musei, il 71% ha un sistema di biglietteria, il 46% offre l’online ticketing e il 57% permette di saltare le code a chi si registra.

 

Droni, NFT e metaverso

“Anche i droni vengono utilizzati per la valorizzazione di musei, monumenti e aree archeologiche – ha detto Eleonora Lorenzini del Politecnico di Milano – Su questo aspetto il 23% dei musei si sta informando e il 18% sta realizzando o ha già realizzato un progetto”.

Musei e teatri esplorano poi le opportunità legate agli NFT. Nei musei il 2% sta realizzando un progetto e il 22% si sta informando. In ambito metaverso, il 2% ha già realizzato qualcosa e il 27% è ancora in una fase esplorativa.

Secondo Mariano Guzzetta di Ernst & Young per affrontare le sfide che impone la digitalizzazione sono necessarie competenza adeguate. “Con il settore pubblico si sta lavorando a un sistema di certificazione dell’identità digitale dei beni culturali e a un’infrastruttura software del patrimonio culturale”, ha spiegato.

 

Le diverse declinazioni dell’accessibilità

Un altro aspetto importante è quello dell’accessibilità che deve essere fisica, digitale, cognitiva, sensoriale e linguistica.

Per quanto riguarda il primo aspetto, il 62% dei musei dichiara di non avere barriere architettoniche, così come l’87% dei teatri. Il 49% dei musei offre poi servizi per il superamento di barriere cognitive (il 28% dei musei), con una buona valutazione da parte di fruitori.

“I servizi accessori e gli spazi ad accesso libero favoriscono il contatto con audience che altrimenti rimarrebbero distanti – ha spiegato Deborah Agostino del Politecnico di Milano – Anche i contenuti online possono rappresentare una porta d’accesso all’istituzione culturale per ingaggiare i non-pubblici e le persone geograficamente distanti”.

Secondo l’indagine dell’Osservatorio, il 60% dei musei offre contenuti o servizi digitali e il 24% dei teatri propone spettacoli in streaming. Il 92% dei musei ha un sito web (il 65% prevede una versione in inglese, il 28% ha una sezione dedicata ad accessibilità e inclusione e il 18% ha altre lingue straniere oltre l’inglese).

Tra i teatri, l’83% ha un sito web (il 33% ha una versione in inglese e il 30% una sezione dedicata ad accessibilità e inclusione).

 

La sostenibilità economica e ambientale

Sempre maggiore attenzione è dedicata alla sostenibilità economica e ambientale. Nei musei, il 36% dei ricavi derivano dalla biglietteria e i restanti da finanziamenti pubblici, privati e servizi accessori.

“I contenuti online impattano ancora poco sulla sostenibilità economica – ha detto Eleonora Lorenzini del Politecnico di Milano – Lo shop online funziona per prodotti unici o in associazione con brand di design. La disponibilità alla spesa on site è maggiore quando il biglietto è pagato in anticipo sul Web”.

Tra i musei, l’83% ha messo in atto almeno un’iniziativa per la sostenibilità ambientale. In particolare, si tratta di:

  • efficientamento energetico (53%);
  • riuso di allestimenti (49%);
  • sensibilizzazione del personale (45%).

I dati sono simili anche per quanto riguarda i teatri.

 

 

 

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