15 02 2024
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In Italia, il mercato della Smart Home continua a crescere e punta sui benefici che possono derivare dall’AI.
Se ne è parlato al convegno “Smart Home Reloaded: è il momento di innovare, su solide basi”, che si è svolto al Politecnico di Milano.
Un mercato da 810 milioni di euro
Nel nostro Paese, l’anno scorso il settore ha registrato un incremento del 5% fino a raggiungere un valore di 810 milioni di euro.
“Il parziale stop di alcuni incentivi ha portato a un rallentamento del mercato – ha spiegato Angela Tumino, direttrice dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano – I prezzi della Smart Home sono rimasti stabili, non hanno seguito l’inflazione”.
La spesa media per abitante è di quasi 14 euro, inferiore a quella in Europa di 30 euro, dove però l’anno scorso il mercato è calato del 9,1%.
Dalla sicurezza agli elettrodomestici
Tra le tipologie presenti sul mercato italiano prevale la sicurezza, che usa sempre di più l’AI per interpretare meglio gli allarmi e cercare di anticipare le potenziali intrusioni.
Al secondo posto ci sono gli elettrodomestici. In questo caso, la gestione da remoto si conferma tra le caratteristiche del consumatore. C’è poi l’energy management, con il tema del risparmio energetico che si conferma sempre più rilevante.
“La filiera è sempre ingaggiata e si punta a incentivare la diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili”, ha spiegato Angela Tumino.
La saturazione del mercato degli smart speaker
E gli smart speaker? Qual è il loro peso? L’anno scorso il mercato è diminuito dell’11% e il motivo principale è la saturazione. Nel 2023, ci sono state 2,5 miliardi di interazioni per la casa intelligente e si conferma una lieve tendenza a integrare gli speaker con la Smart Home.
“È il momento di innovare su solide basi tenendo conto che il mercato italiano tiene rispetto agli altri paesi europei, con un consumatore soddisfatto dai prodotti smart e dalle app – ha spiegato Angela Tumino – Bisogna però lavorare ancora sull’integrazione dei dispositivi, sullo scarso livello di interoperabilità e sulla carenza di dati. Occorrono poi adeguamenti normativi”.
Intervenire sulla carenza di dati
Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, ha sottolineato come si debba intervenire sulla carenza dei dati per ampliare la customer base e aumentare l’utilizzo delle funzionalità smart.
“Bisogna pensare a nuovi servizi e funzionalità nel mercato della Smart Home – ha spiegato – Nel 71% dei casi al momento non viene proposto alcun servizio aggiuntivo, ma anche da parte dell’utente non c’è interesse e non si percepisce l’utilità”.
Molte utilizzate sono le app, di cui il 92% dei consumatori è soddisfatto del livello di usabilità. L’81% degli utenti utilizza l’app una o due volte la settimana.
Intelligenza artificiale e Smart Home
“Nella Smart Home l’intelligenza artificiale è sempre più presente – ha detto Salvadori – Il 34% dei consumatori acquista oggetti smart per comodità e il ruolo dell’AI nella casa intelligente si vede già. Si pensi, ad esempio, a certe funzionalità degli assistenti vocali, al ruolo della manutenzione predittiva e ai sistemi di sicurezza proattiva”.
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