08 06 2023
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Nel 2022, in Italia il mercato della Smart Home ha raggiunto un valore di 770 milioni di euro, con una crescita del 18%. Se ne è parlato in occasione di un convegno durante cui sono stati presentati i risultati dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano.
“La crescita poteva essere ancora più elevata, nell’ordine del 33% – ha spiegato Giulio Salvadori del Politecnico di Milano – Purtroppo, però, hanno fatto da freno la carenza dei semiconduttori, delle materie prime e la guerra in Ucraina, che ha portato anche a un’instabilità della supply chain. Il risultato è stata una mancata vendita pari a 90 milioni di euro”.
Il mercato italiano cresce più di altri
Nonostante questi problemi, le aziende italiane hanno tenuto bene, meglio rispetto ad altre in Europa. In Germania è stato registrato un calo del settore del settore del 5% e altrove le crescite sono state inferiori alla nostra: +2% in Francia, +4% nel Regno Unito e +10% in Spagna.
“Il percorso è però ancora lungo – ha detto Salvadori – In Italia la spesa pro-capite per la Smart Home è infatti di 13 euro, contro i 40 euro della Germania e i 60 del Regno Unito”.
Negli ultimi mesi il mercato è stato trainato dagli incentivi, superbonus ed ecobonus su tutti. Oggi il 91% dei consumatori è attento al risparmio energetico, ma l’integrazione con la Smart Home non è ancora abbastanza forte, anche se lo sarà sempre di più in futuro. L’offerta si evolve punta sull’integrazione a 360 gradi.
In questo contesto, la comunicazione aziendale è sempre più diretta ad aumentare l’awarness sul tema energetico del consumatore finale.
L’importanza dei servizi
“Negli ultimi anni il concetto di Smart Home è diventato più conosciuto di quello di domotica – ha spiegato Angela Tumino del Politecnico di Milano – C’è la sensazione di poter accedere a questo mercato e l’accelerazione è avvenuta con l’arrivo degli Smart Speaker”.
Cresce anche l’interesse del consumatore verso i servizi percepiti come in grado di rendere la vita più facile. Secondo un’indagine condotta da Doxa in collaborazione con il Politecnico di Milano, il 64% delle persone è disposto a pagare di più per avere un servizio aggiuntivo. Anche la pandemia ha portato a vivere l’abitazione in modo diverso dal passato.
Alla domanda su quale è considerato un aspetto particolarmente importante della casa ideale, la risposta più frequente è stata il consumo energetico. La prima cosa che viene in mente pensando alla Smart Home è però sempre il comfort.
Comunicare valori tangibili
“Se si guarda al futuro aumenta la propensione all’acquisto – ha proseguito Angela Tumino – È necessaria una maggiore comunicazione dal parte delle aziende che punti su valori tangibili quale riduzione dei consumi energetici e risparmio”.
La “ricetta” per il successo della Smart Home è composta da dati, servizi ed ecosistemi. Per quanto concerne i dati, però, continuano a esserci preoccupazioni per la privacy e la sicurezza.
“La soluzione del problema della gestione dei dati è nei servizi – ha concluso Angela Tumino – I più interessanti sono considerati la sicurezza, il monitoraggio dell’energia e l’assistenza alla persona”.
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