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22 06 2020

La resilienza delle telco al tempo del coronavirus

All’edizione 2020 di “Telco per l’Italia – 360 Summit”, per la prima volta online, si è parlato della resilienza delle telco durante la pandemia Covid-19.

Andrea Rangone, presidente di Digital 360, ha presentato lo scenario del settore, che nel 2019 avrà un segno negativo di circa il 4-5%. Un dato dovuto all’emergenza, che completa un calo iniziato già dieci anni fa. Durante questo periodo il comparto ha infatti perso un terzo del suo valore ed è sceso sotto i dieci miliardi di euro. Nello stesso arco di tempo il prezzo medio è diminuito di quasi il 30%.

“Il settore è sempre più strategico e rilevante, ma il mercato decresce – ha detto Rangone – La causa principale è la guerra dei prezzi che non fa bene alla filiera”.

 

Investire sulla rete e ripartire con il 5G

Secondo Antonio Nicita di Agcom, ora bisogna rimettersi in moto con investimenti sulla rete fissa o mobile, soprattutto in alcune aree. Poi bisogna ripartire con il progetto del 5G.

“Il settore ha fatto un grande sforzo per garantire la connettività durante il lockdown – ha detto Carlo Nardello di Tim – In pochi mesi abbiamo avuto un’accelerazione di cinque anni nella digitalizzazione”.

Per Simone Bennanini di Open Fiber le telco hanno di fatto tenuto in piedi il Paese durante l’emergenza. “Stiamo accelerando per cercare di velocizzare la fibra ottica, ma  per farlo è indispensabile una sburocratizzazione”, ha aggiunto.

Anche Benoit Hanssen di Wind 3 ha sottolineato gli ostacoli della burocrazia: per investire non bastano i soldi, ci vogliono anche i permessi con una situazione cambia da regione a regione. Un altro problema sono le fake news sul 5G: molti comuni sono preoccupati per la reazione dei cittadini.

“In Italia le resistenze sono maggiori rispetto ad altri paesi europei – ha spiegato Hanssen – Bisogna però superare anche questi ostacoli, che limitano quello che si può fare”.

“Durante il lockdown abbiamo sentito una grande responsabilità verso gli utenti e tutta la filiera – ha detto Benedetto Levi di Iliad – Questo ci ha portato a potenziare la rete e a offrire più giga”. Levi ha poi spiegato che per Iliad il focus è sempre il mobile. Per il momento non esiste l’urgenza di entrare nel fisso, anche se è iniziato un processo di accelerazione per farlo”.

 

Fastweb, boom del traffico di dati e della domanda

Walter Renna ha spiegato che, da marzo ad aprile, Fastweb ha registrato un aumento significativo di connessioni e nuove linee. Gli utenti hanno sentito l’esigenza di connessioni performanti e fisse, che ha generato un’esplosione del traffico di dati e della domanda.

“Siamo stati tra i primi a investire nel 5G FWA e ora dobbiamo farlo in fretta per consentire una connessione performante a tutti – ha detto Renna – Già dopo l’estate contiamo di poter coprire aree ancora senza fibra. La FWA è una tecnologia vincente, efficace e di rapida attivazione. In questo contesto sono sempre più importanti le competenze, e noi siamo impegnati nella formazione con la nostra Digital Academy”.

Anche Fabrizio Racchio ha evidenziato l’impegno di Vodafone nella FWA, una strategia che prevede anche l’utilizzo della tecnologia FFTH-Fiber to the Home, e con il 5G prevede un grande salto di qualità rispetto al 4G.

 

 

 

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