26 03 2024
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Un Paese divergente, una società contrassegnata dalle fratture sociali, oscillante tra spinte solidali e brame egoiste.
Questa è la fotografia dell’Italia scattata dall’ultimo studio di Ipsos, che evidenzia una serie di fratture sociali da ricomporre da diversi punti di vista: economici, di genere, territoriali, generazionali.
Il divario tecnologico
Esiste poi anche un problema di divario tecnologico. Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos Public Affairs, spiega che non è più la “vecchia” contrapposizione tra analogico e digitale, ma “Il portato stesso della trasformazione tecnologica che mette in crisi anche i giovani”.
Gli italiani e l’intelligenza artificiale
In particolare, per quanto riguarda l’AI, Katia Cazzaniga dell’Ipsos spiega che “Solo il 5% degli italiani si dichiara molto informato sull’AI – prosegue – Circa un italiano su tre ritiene che l’AI stia già oggi rivoluzionando il mondo del lavoro; se si guarda ad un orizzonte temporale più lungo, 5 o 10 anni, la maggioranza è concorde che l’impatto sarà importante. Ma l’AI non riguarderà solo il lavoro e, sempre secondo la maggioranza degli italiani, avrà un impatto significativo anche sulla sfera privata. Tuttavia, è ancora presto per comprendere quale sarà il bilanciamento tra vantaggi e svantaggi prospettati”.
Puntare sulla formazione
“Circa 6 italiani su 10 ritengono necessario saperla controllare per verificare che si comporti in linea con quanto richiesto – ha scritto – Questa formazione dovrà essere indirizzata a tutti i lavoratori, poiché l’AI avrà impatto su tutte le tipologie di aziende, indipendentemente dal settore e dalla dimensione. Formazione significa anche enfatizzare i vantaggi che le nuove tecnologie porteranno al fine di ridurre le resistenze degli stessi lavoratori”.
Verità, bellezza e giustizia
Silvia Andreani di Ipsos ha aggiunto che ” Ipsos propone di lavorare al suo futuro seguendo un framework basato su tre valori: Verità, Bellezza e Giustizia. Primo fra tutti, la Verità; è importante infatti garantire l’accuratezza degli strumenti di AI, insegnare a fare domande e trovare i prompt giusti per aumentare la veridicità degli output e quindi la fiducia degli utilizzatori. Inoltre, è fondamentale raccontarne il bello di lavorare con l’AI, rendendola maggiormente esplicabile, semplice da utilizzare e farne percepire i vantaggi concreti e gli impatti favorevoli”
“Infine, è necessario rassicurare sulla giustizia, considerando sempre l’aspetto etico, far trasparire la cura della privacy, della confidenzialità e il rispetto della proprietà intellettuale – ha concluso Silvia Andreani – Seguendo questi valori, possiamo intraprendere una transizione positiva verso un futuro in cui l’AI potrà veramente migliorare il nostro lavoro e la nostra vita quotidiana, consentendo anche l’avanzamento tecnologico del nostro Paese”.
Dati e ricerche