21 10 2020
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Sono oltre 15 milioni le famiglie italiane che hanno migliorato la loro digitalizzazione durante il lockdown. Questo uno dei dati più significativi pubblicati nell’ultimo Rapporto Auditel-Censis.
Un dato significativo, tanto da essere stato definito da Andrea Imperiale, presidente di Auditel, il risultato della “più grande sperimentazione di massa del nostro Paese”.
Ma dietro le buone notizie se ne trovano altre più scoraggianti: sono ben tre milioni e mezzo le famiglie che ancora non possono collegarsi alla Rete, a cui si aggiungono altre otto milioni di famiglie in possesso di un solo device. Numeri troppo elevati, che richiedono interventi per essere ridotti.
L’80,6% degli italiani è online
Il lockdown ha comunque spinto un gran numero di persone ad avvicinarsi al Web e agli acquisti elettronici. Lo studio stima che sono state 24 milioni e 300mila le persone che in quei giorni hanno svolto un’attività online. E c’è da credere che molte di queste hanno continuato a farlo anche dopo.
Dopo il lockdown l’80,6 della popolazione con più di quattro anni si collega infatti a Internet. Spesso per acquisti di prodotti non alimentari (31,7%), per studiare online (20,8%) o lavorare in smart working (17,5%).
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