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27 03 2023

Italia, le transazioni con carta valgono 390 miliardi di euro

Nel 2022, in Italia il valore delle transazioni con carta ha raggiunto un valore di 390 miliardi di euro, con una crescita del 18% rispetto all’anno precedente. Un dato significativo, che dimostra come stiano cambiando le abitudini degli italiani nei pagamenti.

Questa è la fotografia scattata dall’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano in occasione del convegno “Innovative Payments, don’t look back”, che si è svolto nei giorni scorsi.

 

I pagamenti digitali sono il 40% del totale

“Nel nostro Paese i consumi sono oggi di 988 miliardi di euro e i pagamenti digitali aumentano la loro penetrazione sul totale al 40% – ha premesso Valeria Portale, direttrice dell’Osservatorio – Il contante vale ancora il 44%, ma inizia a essere intaccato”.

A livello europeo, per numero di transazioni pro capite con carta, nel 2021 l’Italia era ancora solo 24esima, ma in forte crescita. In questa graduatoria a primeggiare sono i paesi del Nord Europa: Danimarca, Finlandia e Svezia.

 

Scende l’importo dello scontrino medio

“L’anno scorso, il numero di transazioni con carta in Italia è stato di 8,3 miliardi di euro, con un incremento del 19% – ha proseguito Valeria Portale – Lo scontrino medio è stato di 47,1 euro e questo è un segnale importante perché significa che i pagamenti digitali sono ormai entrati nella quotidianità. Per fare un raffronto, nel Nord Europa la media è di 30 euro”.

Il 47% dei pagamenti con carta avviene con contactless, il 12% tramite e-commerce e il 5% con innovative payments. Il contactless vale 186 miliardi di euro, con uno scontrino medio di 41,5 euro, e riguarda il 68,6% dei pagamenti con carta. Oggi in Italia esistono tre milioni di Pos attivi e uno su tre è innovativo.

 

Innovative payments in forte crescita

Ivano Asaro del Politecnico di Milano ha spiegato che per innovative payments si intendono sia i mobile payments in prossimità o fuori dal negozio sia i wearable payments.

I mobile payments in prossimità valgono 16,3 miliardi di euro (+122%), mentre quelli fuori dal negozio quattro miliardi. Il valore dei wearable payments è invece di 835 milioni di euro (+204%).

“È interessante rilevare che le transazioni fatte alla macchinetta del caffè e per pagare i servizi di mobilità sono circa il 40% del totale dei pagamenti da mobile, mentre rappresentano solo il 3% del transato”, ha spiegato Asaro.

 

L’indagine di Ipsos

Per quanto riguarda il punto di vista dei consumatori, Asaro ha poi presentato i risultati di un’indagine condotta su 2.000 persone in collaborazione con Ipsos. Il campione è stato suddiviso, a seconda del diverso approccio con la tecnologia, in pionieri (13%), esploratori attendisti (19%), esitanti (24%) e riluttanti (18%).

Tra i pionieri, il 96% usa le carte e il 26% il mobile payment, mentre tra i riluttanti le percentuali scendono rispettivamente al 68% e al 7%. In generale, gli utilizzatori di mobile payment sono soprattutto pionieri ed esploratori, ma iniziano a usarlo anche gli attendisti.

Circa la metà degli italiani conosce il sistema di pagamento buy now pay later e il 13% dichiara di averlo usato.

Cosa piacerebbe fare agli italiani, in futuro, con i sistemi di pagamento innovativi? Le risposte dono state:

  • pagare direttamente al tavolo (35%);
  • checkout intelligente nei negozi (31%);
  • pagare la sosta dal cruscotto (22%);
  • pagare il carburante dal cruscotto (20%);
  • pagare ristoranti o alberghi dal cruscotto (17%).

 

L’impatto delle tecnologie di wearable payment

Filippo Leccardi dell’azienda informatica Unguess ha presentato i risultati di un’altra survey condotta presso la loro community, peraltro non rappresentativa dell’italiano medio, per verificare l’impatto delle tecnologie di wearable payment rispetto a consumatori ed esercenti.

È emerso che il 49% degli utenti intervistati ha uno smartwatch, il 28% ha abilitato la funzione di pagamento e il 53% la usa frequentemente. Tra gli esercenti, invece, il sistema di pagamento è ancora poco diffuso, con diversi Pos non funzionanti o non abilitati.

 

Oltre lo smartphone

“I pagamenti innovativi guardano anche oltre lo smartphone – ha concluso Asaro – In Italia iniziano a esserci novità importanti tra i servizi e le applicazioni che sfruttano le Open API, facendo leva sul minor numero di attori coinvolti in queste operazioni e sulla possibilità di avere immediatamente i fondi sul conto dell’esercente. E nel mondo crescono gli ‘Smart Objects Payment’, in particolare le smart car – auto dotate di connessione Web –che negli Stati Uniti rappresentano un mercato che già oggi registra circa 84 milioni di veicoli online e un grande potenziale di crescita”.

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