02 02 2024
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Nel 2023, il mercato digitale italiano è cresciuto più del Pil. La stima per gli ultimi 12 mesi è + 2,8%, per un valore complessivo di 90 miliardi di euro.
A crescere maggiormente sono i servizi Ict (+9%), contenuti e pubblicità digitale (+5,9), software e soluzioni Ict (+5,8%). I dati sono stati comunicati da Anitec-Assinform, associazione di Confindustria, in occasione dell’evento “Digitale per crescere”, che si è svolto nei giorni scorsi a Roma.
Il ruolo centrale del digitale
“Malgrado l’instabilità dello scenario economico e geopolitico, l’aumento del costo del denaro, la volatilità del prezzo delle materie prime e altri fattori che gravano sulle prospettive di crescita, il mercato digitale mantiene un ruolo centrale nel guidare e far andare avanti il Paese sul doppio binario dell’innovazione e dello sviluppo della sua economia”, ha detto Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform.
Dai big data al cloud
“Nel 2023, con la diffusione di soluzioni di intelligenza artificiale generativa e di ChatGPT, l’AI ha catturato l’attenzione di accademia, istituzioni, imprese e cittadini, ed è stata finalmente percepita come una tecnologia rivoluzionaria, capace di saldare abilità e attività diverse, di rendere accessibili soluzioni a sfide complesse, di potenziare l’uomo nelle sue capacità naturali – ha proseguito Gay – Tecnologie come queste, oltre a big data, cloud e quantum computing, trasformeranno le nostre abitudini e i diversi settori produttivi del nostro Paese: dal Made in Italy, alla sanità, alla pubblica amministrazione. Faranno crescere non solo i settori, ma le filiere, portando le imprese ad aumentare di scala, di dimensione e di posizionamento internazionale”.
Il 2024 sarà un anno decisivo
Come sarà il 2024? “Sarà un anno cruciale per il nostro Paese: avremo la leadership del G7, si rinnoveranno le Istituzioni europee e l’andamento del Pnrr sarà più nitido e definito tanto sul piano dei progetti che su quello delle riforme – ha risposto Gay – Sarà questo l’anno in cui dovremo dimostrare di aver compreso la “lezione” che da sempre l’innovazione ci offre: l’innovazione, infatti, non si ferma, ma possiamo decidere quanto sfruttarla. Ecco perché abbiamo oggi il dovere di essere coraggiosi e determinati per affermare una nostra leadership nel campo dell’innovazione digitale, sfruttando le tante intelligenze presenti nel nostro Paese – dall’impresa all’accademia – proiettandoci come protagonisti e partner dello sviluppo tecnologico, impegnandoci per assicurare competenze trasversali e specifiche che coniughino il nostro immenso patrimonio di conoscenza con le innovazioni alla frontiera”.
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