11 04 2024
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“In Italia il mercato dell’IoT è in buona salute, ma è il momento di fare un salto di qualità puntando sulla valorizzazione dei dati e sull’AI, anche in termini di sostenibilità ambientale”.
Lo ha detto Angela Tumino, direttrice dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, intervenuta oggi al convegno “Notte prima degli esami: Internet of Things alla prova di maturità”.
Porsi obiettivi ambiziosi
Prima di lei Alessandro Perego, direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, aveva sottolineato che siamo a un punto del percorso dell’IoT in cui bisogna fare un salto di qualità basato e porsi obiettivi ambiziosi.
Nel nostro Paese, nel 2023 il mercato dell’Internet of Things ha raggiunto un valore di 8,9 miliardi di euro e ha registrato un aumento del 9% rispetto all’anno precedente.
In particolare, è cresciuto del 14% il mercato dei servizi, che è arrivato a pesare il 45% del totale. Oggi le connessioni attive sono 140 milioni.
Un mondo smart
“Un aspetto importante è l’evoluzione degli ambiti applicativi – ha detto Angela Tumino – La parte principale è ancora rappresentata dalle Smart Car, che valgono 1,560 milioni di euro e sono cresciute nel 2023 dell’11%. Il numero dei veicoli connessi continua a crescere e ha superato i cinque milioni. È significativo rilevare che il 54% delle persone è disponibile a condividere i propri dati di guida e mobilità per ottenere servizi a valore aggiunto”.
Altri ambiti applicativi sono Smart Metering e Smart Building, anche se quest’ultimo ha registrato una lieve flessione a causa della riduzione degli incentivi.
La Smart City sfiora il miliardo di euro, cresce del 15% e registra un aumento dei progetti avviati dai comuni con la nascita di iniziative di più ampio respiro.
Cresce del 16% anche la Smart Factory, con l’87% delle aziende che dichiara di ritenere rilevante il tema dell’industria 4.0.
La Smart Home registra un dato positivo del 5% con aumento del livello di soddisfazione, ma anche un rallentamento dovuto alla riduzione degli incentivi. Prosegue poi tra luci e ombre anche lo sviluppo della Smart Agricolture.
“Le tecnologie su cui oggi le aziende si concentrano di più sono l’AI e l’IoT, che sempre più spesso vanno insieme – ha commentato Angela Tumino – Ad esempio, nella Smart Agricolture si può così sviluppare l’agricoltura di previsione, il monitoraggio della salute delle colture e le analisi predittive sull’insorgenza delle malattie”.
Nello Smart Retail c’è il monitoraggio dell’inventario, il pagamento automatico con l’eliminazione della casse e l’ottimizzazione del posizionamento dei prodotti.
IoT e sostenibilità
Bisogna considerare sempre l’aspetto della sostenibilità in cui l’Internet of Things può avere un impatto importante. Il monitoraggio permette, ad esempio, una riduzione dei consumi energetici in tempo reale e lo stesso vale anche per l’industria.
“L’IoT permette monitoraggio, avviso e anche automazione – ha aggiunto Angela Tumino – Si pensi, ad esempio, all’illuminazione intelligente con spegnimento delle luci quando necessario. Consente, inoltre, anche l’allungamento del ciclo di vita dei prodotti”.
In questo contesto, quale è destinato a essere il ruolo dell’intelligenza artificiale? “Se ne parla tanto e il mercato cresce grazie soprattutto all’AI generativa – ha risposto Marco Artioli di Kpmg – Da una nostra indagine è emerso che tra le persone c’è un mix di interesse e diffidenza. Si guarda con molto favore, ad esempio, al suo utilizzo nella diagnostica medica, mentre c’è preoccupazione per l’impatto sul mondo del lavoro. In Italia, siamo un po’ in ritardo e a investire sono soprattutto le grandi aziende”.
Secondo Artioli, le tecnologie IoT sono un fattore abilitante fondamentale per la sostenibilità, ma è necessaria una costante evoluzione tecnologica per abbattere i costi e ci saranno applicazioni particolarmente interessanti nella circolarità.
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