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19 06 2020

Innovation Days, l’Italia che riparte

Innovation è la parola d’ordine emersa dal Webinar organizzato ieri dal Sole 24 Ore sull’Italia che riparte. Lo ha sottolineato subito Fabio Tamburini, direttore del quotidiano, quando ha detto che l’innovazione di oggi prepara il futuro.

 

Resistere

“Il nostro settore ha contenuto i danni – ha spiegato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Confindustria – Ci siamo preparati all’emergenza in anticipo, quando sono arrivate le prime notizie preoccupanti dalla Cina. Abbiamo subito attivato delle task force per preparare dei programmi di continuità, e ha funzionato. La programmazione è fondamentale e lo deve essere anche in vista del vaccino”.

Più preoccupante è la situazione della moda, in cui la pandemia ha causato forti cali del fatturato e degli ordini. Cosa fare? “Abbiamo procrastinato la stagione dei saldi – ha risposto Claudio Marenzi, presidente di Confindustria Moda – Puntiamo molto sul digitale anche per la presentazione di nuove collezioni e su show-room tridimensionali, ma non rinunciamo alla tradizione. È una crisi di consumo e avere delle soluzioni di filiera non è possibile. Bisogna resistere e aiutarsi a vicenda, evitando guerre dei prezzi”.

Per Alberto Dal Poz di Federmeccanica stiamo uscendo da una situazione imprevista. È una crisi simmetrica, che riguarda tutti i paesi verso cui esportiamo: Germania, Francia e Stati Uniti, che hanno problematiche simili alle nostre.

“Qualche piccolo segnale positivo arriva dal Giappone – ha detto Dal Poz – I mercati si sono fermati in modo sincronizzato e speriamo ripartano nello stesso modo”.

Il settore alimentare ha registrato un calo contenuto, con il mercato retail che è andato bene mentre quello del food service, dell’alimentare fuori casa, ha avuto un calo. “Bisognerà vedere come andrà l’estate, che sarà un momento molto delicato – ha spiegato Paolo Zanetti, vicepresidente di Federalimentare – Peccato, perché i primi tre mesi di export dell’anno sono andati bene, ma poi è iniziato il calo”.

 

Ripartire

Secondo Emanuela Trenti, amministratore delegato di Siram, il tessuto industriale ha reagito bene, ma occorre avere anche una visione di medio e lungo periodo. In quest’ottica bisogna puntare anche molto su sostenibilità e innovazione, è necessario investire sempre e non solo nel momento del bisogno. Solo così ci si può far trovare pronti nelle situazioni di emergenza.

Nunzio Travaglia, responsabile Divisione Imprese della Cassa Depositi Prestiti, ha detto che è necessaria una politica di rilancio della competitività, mentre Federico Rigoni, Chief Revenue Officer di Tim, ha spiegato che durante il lockdown la Rete ha resistito bene.

“A voler cercare un aspetto positivo bisogna rilevare che, per un’azienda del nostro settore, prima del Covid la recettività di alcuni servizi era limitata – ha detto Rigoni – Oggi c’è più sensibilità e nel medio-lungo termine il processo di digitalizzazione del Paese avrà un’accelerazione. Il 5G darà poi un ulteriore impulso”.

 

Reinventarsi

Per Massimo Antonelli, amministratore delegato di EY Italia, non sarà una crisi veloce, ma bisogna puntare sulla ripresa. Il sentiment cambia tra grandi aziende, che investono, e Pmi, che soffrono di più.

“Oltre la metà delle aziende punta a cogliere anche opportunità da questa crisi – ha concluso Antonelli – Diverse aziende si reinventano e tendono sempre di più a diversificare le vendite tra online e offline”.

 

 

 

 

 

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