03 10 2023
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Si avvicina la data d’inizio dei Digital Innovation Days, in programma dal 25 al 27 ottobre 2023 al Talent Garden di Milano.
L’edizione di quest’anno dell’evento sull’innovazione tecnologica e il digitale sarà dedicata al tema delle Human Conn@ctions,
Intercettare l’innovazione
“Abbiamo lavorato per consegnare all’evento una nuova identità, concependolo quale osservatorio dei cambiamenti nei settori dell’innovazione e del digitale – ha dichiarato Stefano Saladino, Head of Content Strategy dell’evento- Il compito di Digital Innovation Days diventa quindi intercettare i movimenti dell’innovazione, organizzare iniziative in cui questi vengono raccontati, offrire al mercato occasioni per crescere ed evolvere. Con questa nuova identità, DiDays supera i confini dell’evento, ora alla sua quinta edizione, e punta a consolidarsi come hub-sperimentale e comunità innovativa-partecipativa. Un ‘luogo non luogo’ situato nella terra di mezzo tra ‘sapere trasversale e sapere verticale’, spazio di trasversalità di conoscenza, sollecitazioni e condivisioni tra persone, in una community che diventa vera comunità in cui il sapere è territorio comune”.
In occasione dei Digital Innovation Days 2023 saranno presentati anche i risultati di uno studio di Ipsos, condotto in 31 Paesi tra cui l’Italia su un campione di oltre 22mila persone, sulle aspettative di impatto dell’intelligenza artificiale sulla vita di tutti i giorni.
AI, voglia di sapere e timori
“La conoscenza dell’AI – ha spiegato Silvia Andreani, Client Officer e Responsabile Osservatorio Metaverso di Ipsos – non implica automaticamente la conoscenza delle sue applicazioni pratiche: solo un consumatore su due sa in quali tool viene applicata la tecnologia mentre i 2/3 degli intervistati sanno cos’è l’intelligenza artificiale. Rispetto alle emozioni che l’AI suscita nelle persone, il campione di intervistati è esattamente spaccato a metà: c’è molta ansia e preoccupazione verso questa novità tecnologica, ma anche tanta voglia di saperne di più.”
“L’Italia è sicuramente affascinata dall’intelligenza artificiale, ma non manca qualche timore verso la novità – ha proseguito Silvia Andreani – Rispetto al mondo del lavoro gli italiani non hanno paura di perdere il proprio posto, ma sono consapevoli che qualcosa inevitabilmente cambierà”.
Un approccio scientifico
“Dalle prime evidenze del nostro studio – ha detto Daniele Chieffi – Co-Founder Bi Wise, giornalista e docente universitario per Iusve – emerge come si debba superare l’approccio generalista per generazioni: è necessario ‘entrare’ dentro ogni singola generazione per identificarne le caratteristiche. Serve un approccio scientifico e professionale per trarre senso dal concetto generazionale. I numeri sfatano luoghi comuni e narrazioni consolidate, basati su un approccio appunto generico sulle generazioni: oltre il 50% del campione guarda la televisione e non le piattaforme streaming, ma la generalista”.
Il ruolo della Generazione Z
“La GenZ dichiara di accedere con regolarità a Facebook, ma il suo uso è fortemente segmentato per età, meno in età adolescenziale, molto di più verso i 30 anni – ha concluso Chieffi – Cosa vuole la GenZ dai brand? Chiede ironia e irriverenza, semplicità, quotidianità, condivisione, sostenibilità e impatto sociale. I cinque i brand che raccolgono il 40% delle preferenze sono Apple, Nike, Durex, Coca Cola e Gucci”.
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