18 03 2024
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Il 77% degli advertiser ha un approccio positivo all’AI, dato che scende però al 38% tra i consumer.
Lo rivela lo studio “Trust Through Transparency: The Future of AI and Advertising”, realizzato negli Stati Uniti da Ebco per Yahoo e Publicis Media su un campione di oltre 1.200 persone.
Più efficienza con l’intelligenza artificiale
Dall’indagine è emerso che l’86% degli inserzionisti ha già utilizzato uno strumento abilitato all’intelligenza artificiale. Con quali risultati? Maggiore efficienza, attività di alto livello e risultati finanziari positivi.
In particolare, otto inserzionisti su su dieci ritengono che l’artificial intelligence:
- migliori l’esperienza pubblicitaria permettendo di pubblicare gli annunci nel posto e al momento giusto;
- aumenti il Roi con l’ottimizzazione e gli approfondimenti delle campagne in tempo reale;
- consenti strategie e campagne che rispondono ai cambiamenti del mercato in tempo reale.
Le persone intervistate hanno invece detto di usare l’AI soprattutto per:
- fare domande e ottenere risposte (44%);
- scrivere (35%);
- generare idee (33%).
Fiducia tra i giovani
La fiducia verso l’intelligenza artificiale varia a seconda dell’età delle persone: è più elevata tra GenZ (84%) e Millennials (68%), mentre diminuisce tra Gen X (54%) e Baby Boomers (40%).
Dati e ricercheTecnologia