23 01 2020
Take
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In Italia i Millennials sono circa dieci milioni, pari al 17% della popolazione, e si autodefiniscono “distratti, disillusi, orientati al presente”. Nei prossimi anni saranno loro i protagonisti di una rivoluzione dei consumi, che verrà affidata soprattutto ai canali informativi digitali.
È quanto emerso al Millennial Stories – Next Gen Summit, evento organizzato dal Sole 24 Ore e da Bain & Company per analizzare con quali modalità è possibile raggiungere e conquistare le nuove generazioni, che Take ha seguito nelle settimane scorse.
La mentalità dei Millennials: cinque elementi base
“I Millennials si trovano di fronte al crollo delle grandi narrazioni e sono la prima generazione a confrontarsi con un contesto economico poco promettente – ha detto Fabio Colicchio di Principal Bain & Company – Hanno assistito al crollo del mito del posto fisso e delle carriere, ma alcuni hanno saputo rispondere imprenditorialmente”.
Secondo Colicchio, la mentalità dei Millennials stravolge il paradigma del consumo e si basa su:
- fluidità;
- immediacy;
- esperienze;
- valori.
Millennials e GenX: diversi, ma non su tutto
I Millennials sono più istruiti, ma con meno solidità economica. Il 52% ritiene che il digitale migliorerà la vita quotidiana, contro il 41% della GenX.
“I Millennials italiani sono una generazione che deve rivedere radicalmente le aspettative rispetto alle precedenti, respira valori progressisti in un contesto relativamente tradizionale ed è supportata dalle nuove tecnologie – ha concluso Calicchio – È diversa dalla GenX, ma non su tutto: ha la necessità, come anche la possibilità, di ridefinire su base individuale le proprie aspirazioni e cosa voglia dire essere auto-realizzati”.
Comportamento d’acquisto dei Millennials: vince la multicanalità
Com’è il comportamento d’acquisto dei Millennials? Secondo lo studio di Bain & Company Experts, vince la multicanalità.
Gli acquisti online sono i preferiti per i prodotti semplici, ma per le scelte importanti il luogo fisico resta ancora il punto di riferimento. Ad esempio, il 77% sceglie l’home banking, ma desidera avere un consulente in filiale per le scelte finanziarie. L’87% utilizza le App delle banche. Sono attenti al prezzo e hanno in amici e familiari i primi influencer.
Il 58% vuole parlare con un addetto per sottoscrivere un contratto, mentre il 42% è disposto a farlo senza incontrare nessuno. Il 46% compra soprattutto in negozio e a volte online, il 29% lo fa solo in negozi fisici, il 18% allo stesso modo in negozi fisici e online, il 6% prevalentemente sul Web.
Nel settore food, quasi tutti acquistano i prodotti alimentari al supermercato, in negozi di piccole e medie dimensioni o al mercato. In tutti i principali settori preferiscono modelli di servizio improntati alla comodità, intesa come combinazione tra velocità e flessibilità. Questo si traduce in una crescita delle consegne a domicilio: quasi il 60% ordina cibo almeno una volta al mese e il 22% almeno una volta alla settimana.
I Millennials si ingaggiano con l’emozione
Per i consumatori Millennials ogni momento deve essere memorabile: non prodotti, ma emozioni; non per tutti, ma per lui. C’è una volontà di differenziarsi e sperimentare, c’è sensibilità ai temi della sostenibilità, però non si è necessariamente disposti a fare sacrifici per averla.
Una ricerca a cura di Refresh by friendz ha verificato anche l’atteggiamento nei confronti dei sistemi di pagamento. È emerso che solo un Millennial su cinque vorrebbe liberarsi del tutto di banconote e monete.
“I Millennials usufruiscono di soluzioni innovative abilitati dalla tecnologia e da nuovi business model – ha concluso Roberto Prioreschi di Bain & Company – A caratterizzarli è anche la loro capacità di vivere a pieno il concetto di sharing economy”.
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