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14 04 2022

Green e digital, l’Italia riparte

Green e digital sono i due pilastri su cui costruire il futuro delle aziende italiane. Questo è il messaggio lanciato in occasione della prima tappa degli Innovation Days 2022 organizzati dal Sole 24 Ore.

“Il banchiere Enrico Cuccia amava dire che un vero pilota non si vede in condizioni normali, ma quando tutto diventa estremo con la pioggia – ha esordito Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore – Oggi viviamo in un periodo in cui guidiamo sotto un uragano, ma Milano e la Lombardia mandano segnali positivi con due o tre start up che nascono tutti i giorni”.

 

Innovazione e sostenibilità

Anna Scavuzzo, vicesindaco del Comune di Milano, ha sottolineato che c’è preoccupazione per il rischio di austerity, ma un sistema di cooperazione può aiutare ad affrontare la complessità del momento. “È necessario creare sinergie e dare tutti un forte contributo – ha detto – Expo è stato un esempio positivo e ora bisogna puntare sull’innovazione, che richiede anche un forte senso di comunità. Milano è una città internazionale, con anche l’obiettivo delle Olimpiadi e dobbiamo essere sempre più attrattivi per gli investimenti”.

Secondo Stefano Cuzzilla, presidente di 4Manager e Federmanager, le competenze sono determinanti e la sostenibilità è ineludibile: tra qualche anno, le aziende che non avranno fatto questo passo rimarranno senza finanziamenti.

Per Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, innovazione e sostenibilità sono due driver fondamentali per tutto il sistema. “Il Pnrr offre molte possibilità, ma oggi è a rischio per i costi dell’energia e la mancanza di alcuni materiali – ha spiegato – Ci vogliono politiche industriali da sviluppare in Italia e portare in Europa. Il nostro tessuto industriale è buono, ora bisogna saper tracciare un percorso insieme”.

 

Digitalizzare per rimanere competitivi

Per Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria, in questo periodo assistiamo a una spirale inflazionistica, i costi dell’energia sono fuori controllo e le materie prime scarseggiano. L’industria rischia di pagare una bolletta energetica di 60 miliardi di euro e questo crea grandi difficoltà.

Digitalizzazione e sostenibilità sono temi non più eludibili – ha detto – Secondo uno studio di Assoconsult, nella digitalizzazione le grandi aziende hanno raggiunto un livello europeo, ma quelle più piccole sono ancora in forte ritardo. Bisogna fare divulgazione perché la digitalizzazione è un processo culturale e prevedere delle adeguate politiche industriali”.

La digitalizzazione è uno dei pochi strumenti a disposizione delle aziende per rimanere competitivi nello scenario difficile in cui viviamo e richiede formazione del personale, corsi di aggiornamento e la creazione di nuove competenze.

 

Verso una transizione graduale

Secondo Maria Cristina Piovesana, vicepresidente di Confindustria, viviamo in una filiera in cui non ci si può permettere di lasciare indietro qualcuno.

“Per quanto riguarda la sostenibilità siamo in un periodo difficile, ma interessante – ha spiegato – Bisogna coniugare la produttività con la tutela dell’ambiente e il cambiamento va fatto senza strappi, deve essere una transizione graduale. In Italia siamo leader nell’economia circolare, ma non basta. L’attenzione verso la sostenibilità continua a crescere e riguarda sempre più consumatori. Sostenibilità è un insieme di cose e tutti devono dare il loro contributo per andare in quella direzione e raggiungere obiettivi condivisi”.

 

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