17 05 2021
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La GenZ è un universo a cui i brand guardano con sempre maggiore attenzione, ma difficile da interpretare. Per saperne di più Buzzoole ha presentato oggi un’indagine in occasione del webinar “Influencer e GenZ”. La ricerca ha preso in considerazione un campione di 2.000 giovani italiani di età compresa tra i 18 e i 24 anni.
Sette cluster
“È una generazione molto stratificata, suddivisa in diversi cluster”, ha subito detto Marta Migliore, Ceo di Buzzoole. Ecco quali:
- leader (28%). È il cluster più numeroso, mosso da bisogni di successo e affermazione sugli altri. È aperto al cambiamento di marche;
- narcisista (23%). Ha una buona capacità di spesa e usa i brand come “marcatori sociali”;
- old fashion (17%). Tradizionalista, compra sempre le stesse marche anche indipendentemente dal costo;
- attivista (12%). Dotato di senso etico, attento all’ecosistema, con una maggiore presenza femminile. Dedica molta attenzione alle scelte delle marche;
- funzionale (9%). Di età media più elevata, vive soprattutto nelle grandi città. Legge recensioni, confronta prezzi e valuta il rapporto qualità/prezzo;
- affettivo (7%). Più presente in Sud Italia, ha una buona disponibilità economica, non crea le mode ma le segue e, nelle scelte d’acquisto, si affida ai consigli di parenti e amici;
- edonista (4%). Il suo approccio è basato sull’autogratificazione, cerca marche che semplifichino la vita quotidiana. Aperto, curioso di altre culture, non è fedele ai brand.
“Nonostante la giovane età i giovani della GenZ hanno caratteristiche molto marcate e anche il loro rapporto con gli influencer è peculiare – ha spiegato Marta Migliore – Ci sono legami quasi indissolubili, ma cambiano a seconda dei cluster”.
I touchpoint nei processi d’acquisto
Negli acquisti incidono l’appagamento personale, l’esibizione sociale e aspetti sia razionali sia emotivi. Ad esempio, il cluster funzionale cerca l’appagamento personale con un approccio razionale, mentre il leader cerca l’esibizione sociale e ha un approccio più emotivo. Gli influencer ispirano due acquisti su tre.
I touchpoint prevalenti nei processi d’acquisto sono:
- recensioni su Amazon (71,4%);
- passaparola (71,1%);
- video o foto online di consumatori (70,4%);
- influencer esperti del prodotto (66,7%);
- recensioni sui blog (66,6%);
- informazioni sul sito della marca (66,1%);
- campione/dimostrazione del prodotto (65,4%);
- pagina social media della marca (64,1%);
- influencer seguiti abitualmente (61,8%);
- pubblicità in televisione (59,9%);
- pubblicità generali su riviste (46,7%);
- pubblicità radio (40,2%).
I media della GenZ
Quali sono i media più utilizzati dalla GenZ nel tempo libero?
- Internet (70%);
- app di messaggistica (67,7%);
- social network (64,4%);
- televisione (61,1%);
- libri (56,9%);
- libri (51,4%);
- giornali e riviste (36,1%);
- radio (31,1%);
- teatro (18%).
Social network, primeggia Instagram
I social posseduti dalla GenZ sono:
- Instagram (92%);
- YouTube (73,1%);
- Facebook (62,3%);
- Tik Tok (46,8%);
- Twitter (39,9%);
- Twitch (38,4%);
- Pinterest (33%);
- Snapchat (25%);
- LinkedIn (23,8%).
L’utilizzo dei social è heavy (più volte in un’ora) nel 44% dei casi e medium (una volta all’ora) nel 27%.
Una comunicazione efficace deve prevedere soprattutto immagini o video e scene rilassanti. Tra i diversi cluster, i più sensibili agli influencer sono leader, narcisisti e old fashion.
“In Italia non ha senso parlare di GenZ, ma di profili di acquirenti molto caratterizzati – ha concluso Marta Migliore – Bisogna essere molto accorti quando si vuole interagire con loro. La scelta del giusto content editor è cruciale e occorre usare i codici giusti per comunicare con il target di riferimento”.
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