12 09 2023
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L’edizione 2023 del Festival della Comunicazione di Camogli ha chiuso i battenti domenica con numeri record: oltre 40mila presenze in più di cento eventi animati a cui hanno partecipato 150 grandi ospiti. I collegamenti online sono stati 400mila.
Le views sulle pagine del sito sono state oltre oltre 820mila e la partecipazione via social ha raggiunto ben 300mila persone.
Premiato Neri Marcorè
Il Premio Comunicazione 2023 è stato assegnato a Neri Marcorè con questa motivazione: “Per il suo talento istrionico e poliedrico che attraversa e travalica tutte le arti sceniche: dal teatro al cinema, dalla radio al podcast, dal varietà ai programmi tv. Un comico posato e sornione, capace di una travolgente simpatia, che trova nella pacatezza dei suoi modi e nella calma dei suoi toni lo strumento più efficace per entrare in sintonia con la gente, per divertire e divertirsi coinvolgendo, cogliendo con bonaria ironia bisogni e fragilità, qualità e pregi di ognuno di noi’.
Nel nome di Umberto Eco
“Per il primo decennale del Festival della Comunicazione abbiamo voluto organizzare un’edizione che più di ogni altra mettesse insieme passato e futuro, storia e prospettiva. I quattro giorni di incontri uniti dal filo conduttore della Memoria sono stati un appassionante viaggio attraverso le nostre radici culturali e la nostra evoluzione come specie, esplorando i temi più rilevanti e quelli emergenti dell’economia, della scienza, della digitalizzazione, del dibattito pubblico e delle arti, tra musica, cinema, teatro e poesia” – ha detto il direttore Danco Singer – La comunicazione è ciò che permette il confronto tra discipline e la contaminazione tra mondi apparentemente distanti, dando forma alle innovazioni e ordinando il pensiero nella costruzione del futuro. Ospiti straordinari, vecchi e nuovi amici del Festival, ci hanno fatto riscoprire e approfondire in modo originale gli argomenti dell’attualità e anche quelle memorie fondamentali che rischiamo vengano cancellate dal tempo. La misura del successo di una manifestazione come la nostra non è data solo dai grandi risultati numerici in termini di pubblico e visibilità mediatica, ma anche dalla forte sinergia tra l’organizzazione, le amministrazioni, le forze dell’ordine, i cittadini di Camogli, lo staff, i volontari, il pubblico e il contributo culturale e affettivo di assoluto valore che ciascuno dei nostri ospiti offre. Un mix che abbiamo costruito in dieci anni, grazie anche alla saggezza di Umberto Eco e al lavoro di una squadra sempre più ampia e affiatata”.
Quattro giorni emozionanti
“Le vie, le piazze e le terrazze di Camogli sempre gremite sono una piacevole costante per il Festival della Comunicazione, ma impagabile è soprattutto il calore che riceviamo da chi partecipa al Festival, dai numerosi volontari e anche attraverso i canali social – ha aggiunto la direttrice Rosangela Bonsignorio – I grandi eventi andati sold out in una manciata di minuti dall’apertura delle prenotazioni, le platee
sempre pienissime, un pubblico meraviglioso (e altrettanto ordinato), le code ai firmacopie e l’entusiasmo che si respira dal primo mattino fino agli eventi serali non smettono di confermarci la voglia che c’è di fare cultura, incontrandosi e stando insieme. Abbiamo vissuto quattro giornate piene ed emozionanti, dalle colazioni insieme agli autori fino agli eventi in musica, sul cinema, comici e a teatro, con un fitto palinsesto di incontri arricchito da laboratori ed escursioni. Molte cose sono cambiate in dieci anni – basta pensare alla comunicazione digitale, alle dinamiche dei social e allo streaming – ma non si sono modificati il calore umano, la vicinanza del nostro affezionato pubblico, la gioia della condivisione delle idee e quella parte più passionale, viva, emozionante e festosa che è da sempre l’anima del nostro Festival”.
L’undicesima edizione dedicata al tema Speranze
L’appuntamento è ora dal 12 al 15 settembre 2024, quando il Festival sarà dedicato al tema Speranze, così spiegato dagli organizzatori: “Uno slancio che abbraccia la dimensione personale e relazionale verso la costruzione del mondo che vogliamo per noi e per le prossime generazioni, tra fiducia verso il futuro e apertura verso il possibile, verso ciò che non è ancora e che siamo chiamati a realizzare, all’insegna delle sollecitazioni sempre attuali del padre nobile del Festival Umberto Eco”.
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