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11 11 2021

Essere curiosi e innovativi nell’era data driven

La trasformazione data driven oggi è il cuore del progresso. Questo è il messaggio lanciato in occasione del webinar “Be curious be innovative” organizzato da Sas.

“La curiosità è importante perché è il primo requisito della ricerca – ha spiegato Sergio Dompè di Dompè Farmaceutici – Oggi è però necessario dare una sistematica organizzazione al lavoro di ricerca e questo può avvenire tramite i dati e l’intelligenza artificiale”.

Secondo Dompè, bisogna avere la capacità di cavalcare l’onda prima che sia lei a travolgerci e a farci sentire obsoleti. I dati possono essere utili anche a questo: a far cambiare l’azienda ogni giorno.

 

I dati per comunicare

Carlo Carli ha ricordato che Fratelli Carli ha iniziato a portare l’olio d’oliva a casa delle persone già 110 anni fa, intercettando una necessità dei clienti.

“Oggi però la concorrenza è infinita e bisogna trovare sempre nuove idee – ha detto – Cerchiamo di dare ogni volta qualcosa in più e i dati sono molto utili perché permettono di capire qual è il modo migliore di comunicare con i clienti. Bisogna inoltre rendere i dati trasversali all’interno dell’azienda per evitare il fenomeno controproducente dei silos che non comunicano tra loro”.

 

L’umanizzazione dell’azienda

Roberto Perazzini ha raccontato che Deutsche Bank ha deciso di focalizzare e defocalizzare in alcune aree proprio in base ai dati e alle informazioni. “Abbiamo identificato dei trend, dei comportamenti e abbiamo agito di conseguenza per costruire il nostro posizionamento strategico. Questo è un esercizio che va coltivato tutti i giorni anche in altri ambiti, come il risk management”.

Tommaso Corcos di Intesa Sanpaolo ha spiegato che i dati sono importanti, ma la risorsa oggi più sottovalutata è il capitale umano.

“È importante il concetto di umanizzazione dell’azienda, se ci si sente bene in un ambiente si lavora meglio – ha detto – I dati vanno messi al servizio dell’uomo e noi stiamo ad esempio lavorando a un progetto data driven per ricollocare persone che sono uscite dal mercato del lavoro”.

“Abbiamo un progetto specifico per le persone mature – ha aggiunto Davide Dattili di Talent Garden – Sono figure importanti perché hanno un notevole bagaglio di esperienza e sanno meglio di altre dialogare con le diverse funzioni all’interno dell’azienda”.

“Grazie ai dati oggi nel marketing la personalizzazione è sempre più spinta – ha detto Gianluca Degoli dello Iulm – E il vecchio sogno della comunicazione one to one sembra ormai a portata di mano”.

 

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