07 09 2023
Take
more.
Nella diversità, equità e inclusione le aziende fanno passi avanti, ma c’è ancora tanta strada da fare.
L’analisi è contenuta nello studio “People at Work 2023 – A Global Workforce View“, realizzato dall’Adp Research Institute, che ha intervistato 32.612 lavoratori di 17 Paesi tra il 28 ottobre e il 18 novembre 2022, tra cui oltre 8613 persone che operano nella gig economy.
Meglio le grandi aziende
Dai risultati emerge che sul tema della Dei i miglioramenti più significativi riguardano le grandi imprese con un numero di dipendenti che varia tra i 500 e i 1.000.
Secondo lo studio, “La ragione potrebbe essere che sono abbastanza piccole da capire più facilmente il profilo e le necessità della forza lavoro rispetto alle imprese più grandi, ma abbastanza affermate da disporre delle risorse per implementare le misure necessarie a fare la differenza”.
Italia in ritardo
Tra i settori, i progressi più significativi riguardano la finanza, l’informatica e le telecomunicazioni, mentre in grande ritardo è l’edilizia.
Alla domanda se si pensa che nell’azienda per cui si lavora diversity, equity e inclusion siano migliorate rispetto a tre anni fa, ha risposto di sì il 27% degli italiani. Un dato molto lontano da paesi come India (59%), Cina (57%) e Brasile (51%).
In Europa le risposte più positive sono arrivate dalla Svizzera (41%), seguita da Spagna (37%) e Francia (33%).
Cinque regole da seguire
Cosa è necessario fare per migliorare? Le risposte hanno evidenziato l’importanza soprattutto di:
- formazione del personale (50%);
- eventi di sensibilizzazione (37%);
- assunzioni mirate (36%);
- analisi della composizione demografica aziendale per capire come migliorare dal punto di vista dei principi di Dei (31%).
Dati e ricerche