29 11 2023
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Nel benchmark globale dell’Inclusion Index, nel settore marketing e pubblicità, l’Italia registra un dato del 59%, inferiore alla media mondiale del 63%, con una presenza di comportamenti discriminatori del 21% (contro una media internazionale del 19%).
C’è ancora molto da fare in ambito DEI nel nostro Paese secondo quanto emerso da The Global DEI Census 2023, ricerca realizzata da WFA e Kantar.
Tra i Paesi oggetto dell’indagine i risultati migliori li hanno ottenuti Nuova Zelanda, Svizzera e Norvegia, mentre i fanalini di coda sono risultati Polonia, Grecia e Giappone.
Le discriminazioni di genere
L’indagine evidenzia che in Italia le discriminazioni maggiori in ambito lavorativo riguardano il genere, l’età e le responsabilità familiari.
In particolare, l’8% delle donne ha risposto di aver subito personalmente discriminazioni di genere in azienda – contro l’1% degli uomini – e nel 15% dei casi di avere comunque assistito a questo genere di comportamenti.
Un altro aspetto evidenziato è quello della salute mentale, con oltre un intervistato su due che dichiara di essere molto stressato.
Miglioramenti negli ultimi due anni
Il 72% del campione dell’indagine riconosce, però, che la propria azienda abbia iniziato a svolgere attività per essere più inclusiva e il 43% ha notato dei miglioramenti negli ultimi due anni.
Dati e ricerche