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16 04 2020

Comunicare sui social ai tempi del coronavirus

Solidarietà, senso di responsabilità sociale ed esigenza di fare fronte comune: sono questi gli elementi che prevalgono sui social media nei giorni dell’emergenza causata dal Covid-19. Ad analizzare il comportamento social degli italiani è stato Blogmeter tramite la piattaforma Blogmeter Suite.

 

#iorestoacasa: gli italiani si raccontano sui social

Dall’analisi emerge anche che, dopo le restrizioni decise dal governo per fronteggiare l’epidemia, l’hashtag più usato è stato #iorestoacasa.

Ma cosa fanno gli italiani costretti a restare tutto il giorno a casa? Dall’analisi di Blogmeter sui social network sono risultate alcune attività prevalenti, che spesso raccolgono i suggerimenti degli influencer di riferimento: cucinare, allenarsi per tenersi in forma, godersi i momenti in famiglia, ascoltare musica, guardare film o serie tv, leggere o semplicemente rilassarsi. Da alcuni influencer sono arrivati anche suggerimenti per aiutare gli altri, con donazioni a ospedali impegnati nella cura dei malati.

I social sono utili anche per capire come cambiano le abitudini di consumo. L’hashtag più utilizzato è stato, come abbastanza prevedibile in Italia, #food, mentre meno scontato è stato l’elevato numero di discussioni dedicato ai film e alle serie tv in streaming, soprattutto su Netflix.

Di stretta attualità gli scambi di informazioni sulla possibilità di fare la spesa online, per evitare di uscire di casa e mettere a repentaglio la salute.

Dall’analisi di Blogmeter emerge inoltre una diffusa preoccupazione sul futuro dell’economia dopo questo brusco e inaspettato stop delle attività. Nei post degli italiani ricorrono così spesso parole quali emergenza, lavoro, chiudere, crisi, continuare, lavorare.

Un tema che in poco tempo è diventato tra i più dibattuti sui social media è lo smart working, con una crescita esponenziale di citazioni nel periodo centrale di marzo pari a +325% rispetto solo pochi giorni prima.

La fantasia italiana e la voglia di uscire in modo virtuale dall’isolamento hanno portato anche a iniziative creative come l’aperitivo con gli amici, le lauree celebrate sui social e i video postati con letture di brani di libri.

 

I social al tempo del coronavirus: italiani primi per interazioni

Ma quali sono i social network che hanno registrato il maggior numero di incrementi per interazioni con l’emergenza Covid-19?

Secondo la ricerca Sensemakers I social al tempo del coronavirus” la crescita maggiore l’hanno avuta Twitter (+30%) e Facebook (+29%), mentre Instagram ha avuto un calo dell’8%, causato soprattutto dalla mancanza di contenuti legati allo sport (-40%).

L’assenza di eventi sportivi, in particolare le partite di calcio, ha penalizzato anche YouTube, che solo in parte ha compensato con l’aumento di video di editori più generalisti.

È interessante rilevare come nel periodo di esplosione della crisi le interazioni sui social abbiano registrato in Italia un balzo in avanti del 79% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un dato superiore a quello di tutti gli altri paesi considerati dall’indagine.

 

Dai brand più attenzione ai toni e alle immagini  

Quale è stato l’impatto dell’emergenza coronavirus sui social dei brand? Dopo una prima fase di disorientamento le aziende hanno iniziato ad adattarsi alla nuova situazione per rimodulare i messaggi.

Questo ha voluto dire, ad esempio, essere più empatici, evitare toni umoristici fuori luogo, non usare fotografie di persone a stretto contatto tra loro, proporre eventuali competenze utili nel contesto di questi giorni per offrire un valore, senza dare l’impressione di volere sfruttare la situazione.

 

Come cambia il piano editoriale social media con il coronavirus

Da diversi rappresentanti del mondo della comunicazione sono arrivate delle riflessioni generali, che riguardano anche la presenza dei brand sui social.

Queste, in sintesi, alcune delle più interessanti:

  • bisogna rivedere alcuni contenuti creativi, che alla luce dell’emergenza risultano inadeguati, se non addirittura inopportuni;
  • il digitale ha un ruolo ancora più importante, la sua indispensabilità è stata dimostrata in questi giorni ed è un aspetto da cui nessuno potrà mai più prescindere;
  • l’emergenza ha evidenziato che le battaglie come quella contro Covid-19 si possano vincere solo uniti. Di conseguenza, il concetto di spirito di squadra è da considerare con maggior forza rispetto al passato sia in termini organizzativi del lavoro sia di scelta delle strategie di comunicazione. In quest’ottica, la responsabilità e la solidarietà sono due valori di riferimento, che anche una volta usciti dalla crisi avranno un ruolo di primo piano;
  • il momento si presta a mettere in risalto i valori dei brand e a investire su una comunicazione più istituzionale. In prospettiva, quando ritorneremo alla normalità, si potrà puntare su messaggi basati su positività e italianità;
  • disinvestire in comunicazione oggi significa compromettere anche gli effetti positivi ottenuti in precedenza. Continuare a comunicare è fondamentale, e lo si può fare rimodulando i messaggi in modo equilibrato e coerente con la difficile realtà del momento, per dimostrare anche la vicinanza dei brand alle persone. L’aspetto umano, in questo momento, è da considerare centrale.

 

Un nuovo mondo, un nuovo modo di comunicare

In sintesi, bisogna iniziare a pensare al futuro in un’ottica diversa da prima. Questo potrà avvenire in base a regole quali:

  • comunicare non meno, ma meglio;
  • adattarsi al cambiamento;
  • prepararsi a interpretare una nuova realtà. 

Solo così si potrà affrontare un mondo che, sotto alcuni aspetti, sarà diverso da quello che abbiamo conosciuto finora.

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