01 06 2021
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La mobilità del futuro avrà per protagoniste le auto connesse, un mercato che in Italia nel 2020 è stato pari 1.180 milioni di euro, con un calo del 2% rispetto al 2019. Se ne è parlato a un convegno del Politecnico di Milano, durante cui sono stati presentati i dati dell’Osservatorio Car & Mobility.
“I numeri parlano di un calo contenuto e allineato con gli altri paesi europei, risultato di un anno complicato per tutti – ha detto Giulio Salvadori del Politecnico di Milano – C’è da sottolineare che i servizi hanno raggiunto i 340 milioni di euro, con un incremento del 3% rispetto al 2019, mentre i sistemi Adas (Advanced driver-assistance systems) valgono 600 milioni di euro”.
I vantaggi della smart car
I vantaggi dell’auto connessa sono diversi: genera nuovi servizi basati sui dati (ad esempio, manutenzione predittiva), servitizzazione hardware (batteria elettrica, livello avanzato di guida autonoma) e nuove polizze assicurative (pay per use sulla base dei chilometri).
Oggi le auto connesse circolanti in Italia sono 17,3 milioni su un parco auto complessivo di 38,6 milioni. Tra i possibili benefici vanno annoverati anche la riduzione dei rischi di incidente, stimata nel 15-20%, e dei premi assicurativi (-25-40%). Nelle flotte aziendali permettono risparmio di carburante e una manutenzione migliore. Quando ci saranno in circolazione veicoli a guida autonoma diminuiranno anche il tempo trascorso in auto e l’emissione di Co2.
La situazione italiana
A che punto siamo in Italia? Tra i consumatori, il 71% ha sentito parlare di smart car o auto connessa. Nei comuni, l’85% considera la mobilità smart fondamentale e il 60% ha avviato almeno un progetto nel 2020. Tra le Pmi, il 57% ha sentito parlare di smart car e il 43% ha almeno un’auto connessa.
Mario Nobile del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile ha detto che la tecnologia amplierà il modello di business dei veicoli. Ha poi ricordato uno studio di Swg da cui è emerso che il 70% delle persone considera l’intelligenza artificiale positiva e pensa che i settori in cui ci sarà il maggiore impatto positivo sono medicina, domotica, sistemi di sicurezza e mezzi di trasporto a guida autonoma.
La prima vettura con Alexa incorporata
Durante la tavola rotonda Carmelo Tringali di Kia ha ricordato il piano di investimenti della sua azienda di 25 miliardi di euro, che porterà al lancio di undici veicoli elettrici entro il 2016. È previsto anche un veicolo a guida autonoma in grado di percorrere 510 chilometri senza ricarica.
Per Federico Funaro di Jaguar Land Rover è fondamentale il quadro normativo per spingere verso una nuova mobilità. Land Rover ha lanciato il primo Suv elettrico al 100%. Tra le barriere da superare per uno sviluppo del settore c’è l’insufficienza delle infrastrutture di ricarica. “Per questo motivo per adesso la soluzione più efficace è ancora l’ibrido – ha detto – Ma abbiamo lanciato il progetto Re-imagine guidato dalla sostenibilità e dalla trasformazione del brand in chiave elettrica”.
Paola Ardillo ha spiegato che Mercedes Benz Italia ha realizzato un software internamente, che dal 2014 garantirà maggiore sicurezza dei dati dei clienti e più velocità nell’aggiornamento dei servizi, mentre Mattia Piunti ha raccontato la scelta di Stellantis di offrire servizi connessi inclusi nei veicoli di serie con le auto connesse già all’uscita dalla fabbrica.
Julian Echeverry di Iveco si è soffermato sull’utilità dei dati per verificare il buon funzionamento della flotta di veicoli. Un centro da remoto controlla i veicoli e avvisa tempestivamente in caso di malfunzionamenti. A questo si aggiunge la manutenzione predittiva.
Luca Giardino di Automobili Lamborghini ha raccontato il lancio della prima vettura con Alexa incorporata che controlla le diverse funzioni dell’auto: dalla climatizzazione alla navigazione, dal sistema di sbrinamento ai sedili riscaldabili.
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