18 07 2023
Take
more.
L’intelligenza artificiale si muove tra grandi aspettative e timori, soprattutto per quanto riguarda il suo potenziale impatto sul mondo del lavoro.
Quale sarà? Alcune risposte le ha fornite la ricerca “Stranger Skills” realizzata da Phd Italia.
Nascono nuove professioni
L’introduzione dell’AI porterà, nei prossimi anni, alla scomparsa di alcune professioni, ma ne nasceranno anche di nuove, come ad esempio il Conversational AI Developer, che usano l’artificial intelligence per realizzare annunci pubblicitari interattivi.
Un’altra nuova figura professionale sarà il Decision Science, specializzato nella gestione degli algoritmi in un’ottica di attività di marketing.
L’importanza della formazione
Grandi novità, ma molte persone vedono con preoccupazione l’avvento dell’AI, tanto che il 72% vorrebbe che le aziende prevedessero una formazione specifica, che permetta di restare al passo con i tempi.
Perché se è vero che alcuni lavori sono destinati a scomparire, è altrettanto vero che l’intelligenza artificiale avrà sempre bisogno dell’uomo per essere gestita nel modo migliore. Nulla potrà, ad esempio, mai sostituire l’imprevedibilità umana, che fa scattare la scintilla del genio, della novità che non si è mai vista prima.
AI sì, ma sotto controllo
Secondo un’indagine di Swg, per il 49% degli italiani l’AI può essere positiva, ma va gestita per tenerla sotto controllo.
Quasi due persone su tre si sentono preparate al cambiamento tecnologico, ma con una diminuzione del 12% rispetto al 2018. I più impreparati sono i senior e i ceti fragili.
Un mercato da 500 milioni di euro
Per dare una dimensione del fenomeno In Italia, secondo il Politecnico di Milano l’anno scorso il mercato dell’intelligenza artificiale ha raggiunto un valore di 500 milioni di euro, con una crescita del 32% rispetto al 2021.
I settori più attivi sono banking, finance & payment, energy, resource & utility, manufacturing, insurance, telco & media.
Le sette indicazioni dell’Unione europea
A livello europeo, l’Ue si è occupata delle implicazioni etiche e ha definito sette principi da seguire:
- intervento e sorveglianza umani;
- robustezza tecnica e sicurezza;
- riservatezza e governance dei dati;
- trasparenza;
- diversità, non discriminazione ed equità;
- benessere sociale e ambientale;
- accountability.
Dati e ricercheTecnologia