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23 06 2022

Come gestire la complessità dei media in un’ottica omnichannel

Omnichannel: è questa la parola d’ordine che emerge con sempre maggiore frequenza in convegni e workshop. Ma come gestire la complessità dei mezzi di comunicazione in quest’ottica? Se ne è parlato a un evento organizzato da Adc Group.

 

Andare oltre le barriere

“In dieci anni il digitale ha più che triplicato la sua incidenza nella dieta mediatica, mentre la televisione si è mantenuta costante – ha detto Roberto Binaghi di GroupM – La fruizione del Web ha superato la televisione già nel 2018, ma gli investimenti pubblicitari hanno impiegato due anni in più per adeguarsi. Il mercato riflette un andamento lento e distante della nuova dieta mediatica degli italiani, c’è una resistenza nelle aziende che va superata”.

Secondo Cristiano Fiorio di Stellantis l’omnicanalità oggi non può più essere considerata rivoluzionaria. Non è più qualcosa “nice to have”, ma “must have”. Richiede una riorganizzazione mentale e aziendale, che attua però solo poco più della metà delle imprese. Nell’omnichannel e nel data driven il cliente deve essere sempre di più al centro.

Le chiavi per un omnichannel vincente sono quattro:

  • abbattere i silos, le barriere delle aziende;
  • creare dei cross-functional produttivi;
  • usare la tecnologia come elemento abilitante per integrare i canali e aiutare ad aggregare dati utili per prendere decisioni;
  • complementary collaborative Kpis.

“Il dato diventa elemento fondamentale per il successo, bisogna lavorare con un approccio orientato ai dati – ha detto Fiorio – Oggi trend legati alla comunicazione data driven e omnichannel sono identity resolution, misurazione e data ownership”.

 

Un approccio liquido per cogliere le opportunità

Per Stefano Spadini di Havas Media la complessità è la realtà con cui ci confrontiamo ogni giorno. Ci sono differenti complessità relative al rapporto tra brand, consumatori e media, oltre che riguardare la capacità di attrarre talenti e il rapporto tra nuovi servizi.

Secondo una survey, al 75% delle persone non importerebbe se i brand sparissero domani e il 62,6% utilizza un device mentre guarda la televisione. Sono tutti aspetti da valutare oggi con grande attenzione quando si comunica.

Qual è il prossimo passo per le aziende? “È necessario un approccio liquido che sappia cogliere le opportunità – ha risposto Giulia Staffieri di Mediaworld – Bisogna passare da un vecchio approccio fixed budget e top-down a uno liquid budget e up-bottom. Oggi i fattori di successo sono data is king, optimization mindset, modello di governance chiaro e lungimiranza del board, che permetta approcci approvativi molto rapidi”.

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